Roma, 24/05/2025
Roma, 24/05/2025

Heart Aerospace trasferisce la sede negli Stati Uniti: nuova strategia per sviluppare l’aereo elettrico ES-30 e rafforzare l’industria dell’aviazione sostenibile

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La startup svedese chiude le operazioni in patria per consolidarsi negli Stati Uniti. Focus su investitori, certificazioni e mercato nordamericano. Implicazioni per la leadership europea nel settore aerospaziale sostenibile.

Heart Aerospace, azienda emergente specializzata in velivoli ibrido-elettrici per il trasporto regionale, ha annunciato lo spostamento della propria sede e operazioni principali dalla Svezia agli Stati Uniti, con l’obiettivo di potenziare la propria capacità di sviluppo industriale e allinearsi più strettamente con partner e investitori strategici localizzati prevalentemente nel mercato nordamericano.

La decisione prevede la chiusura delle attività a Göteborg, con la soppressione di 75 posti di lavoro, e la concentrazione delle risorse a Los Angeles, che diventerà il nuovo centro operativo della società.

Una strategia di rilocalizzazione orientata al mercato

Il fondatore e CEO Anders Forslund ha spiegato che il trasferimento ha lo scopo di “accelerare lo sviluppo, rafforzare la collaborazione con il network statunitense e posizionare l’azienda per il futuro”. Il cambiamento risponde a una logica di scala industriale e attrattività finanziaria: Heart Aerospace ha raccolto 107 milioni di dollari nel 2024, cui si è aggiunto un ulteriore round da 40 milioni, grazie al crescente interesse di fondi e corporate americane nei confronti dell’aviazione sostenibile.

Il cuore del progetto è l’ES-30, un velivolo regionale da 30 posti con propulsione ibrida-elettrica, progettato per coprire:

  • 200 km in modalità completamente elettrica
  • fino a 800 km in modalità ibrida
  • con tempi di ricarica inferiori ai 30 minuti.

Il primo volo sperimentale del prototipo X1 è atteso entro il 2025, seguito dallo sviluppo dell’X2, con l’obiettivo di ottenere la certificazione entro il 2029.

Impatti sulla filiera europea: un’occasione mancata?

La decisione di Heart rappresenta un duro colpo per le ambizioni europee di leadership nell’aviazione a basse emissioni. La Svezia, in particolare, aveva puntato su Heart Aerospace come modello per lo sviluppo di una filiera tecnologica e industriale nel comparto aerospaziale green. La chiusura delle attività in patria evidenzia i limiti dell’ecosistema europeo nel competere con l’offerta nordamericana in termini di finanziamenti, infrastrutture di test, ambiente normativo e vicinanza al mercato finale.

Sul piano geopolitico e di politica industriale, la mossa rilancia il dibattito sulla capacità europea di trattenere e scalare tecnologie emergenti in settori strategici, specie in una fase in cui la sovranità tecnologica e la decarbonizzazione dei trasporti sono al centro delle agende politiche dell’Unione Europea.

Governance e transizione manageriale

Il trasferimento coincide con un cambio nei vertici aziendali: il presidente Simon Newitt lascia l’azienda, così come l’ex presidente non esecutivo John Slattery, già in passato ai vertici di GE Aerospace. Quest’ultimo ha dichiarato che, pur rimanendo investitore, il nuovo assetto strategico rappresenta il momento giusto per uscire dalla governance attiva, sottolineando che i cambi di direzione fanno parte del ciclo di vita di ogni startup innovativa.

Outlook regolatorio e commerciale

Il consolidamento a Los Angeles apre a Heart Aerospace le porte di una regolazione FAA (Federal Aviation Administration) più familiare agli investitori americani e potenzialmente più agile rispetto ai processi di certificazione EASA in Europa. Inoltre, rafforza la posizione della società per ottenere contratti e preordini da compagnie regionali statunitensi, sempre più interessate a soluzioni elettriche per rotte brevi e marginali.

Dal punto di vista commerciale, il segmento dei velivoli regionali elettrificati da 19 a 30 posti è oggi uno dei più competitivi, posizionato tra i droni ad ala fissa e i jet regionali tradizionali. L’ES-30 si propone come una soluzione ponte, con vantaggi in termini di costi operativi, emissioni e infrastrutture aeroportuali.

Cambio di paradigma

La decisione di Heart Aerospace di rilocalizzarsi integralmente negli Stati Uniti è sintomatica di un cambio di paradigma nella geopolitica dell’innovazione: l’attrattività delle condizioni operative, normative e finanziarie prevale sull’origine geografica e sui legami territoriali. L’Europa dovrà trarre insegnamento da questa uscita per rafforzare i propri meccanismi di supporto all’industria deep tech, se vuole mantenere un ruolo strategico nei settori chiave della transizione energetica, aerospaziale e digitale.

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