Roma, 29/04/2024
Roma, 29/04/2024

Produzione di EV. Le differenze tra Cina e resto del mondo

11Produzione di EV

Ormai è certo: le auto elettriche faranno senza dubbio parte del nostro futuro. Già ieri abbiamo voluto parlare delle differenze tra Cina e resto del mondo in merito alla produzione di EV. Questa è la seconda parte dell’approfondimento.

Il fattore qualità

I veicoli elettrici in generale hanno già più problemi dei veicoli convenzionali, ma a lungo si è parlato di pessima qualità dei prodotti cinesi. Se può andare bene spendere 20 dollari per un tostapane economico che non resterà in circolazione a lungo, altra cosa sono i soldi spesi per un’auto.

Sarà difficile superare questi pregiudizi. Finché i marchi cinesi non avranno una storia consolidata non potremo conoscere la redditività a lungo termine dei loro prodotti. Senza una presenza forte sul mercato internazionale i confronti sono difficili da fare.

Gli EV cinesi sono diversi anche nella produzione

L’aspetto produttivo è un altro fattore di differenziazione dei veicoli cinesi rispetto a quelli del resto de mondo. La produzione americana di EV, ad esempio, è in gran parte localizzata sia per le case automobilistiche nazionali che per quelle straniere. Ad esempio, BMW ha impianti nella Carolina del Sud, Stellantis in Indiana, GM a Detroit e Tesla in California, Texas e Nevada. Quest’ultima, tra l’altro, ha fabbriche anche in Germania e in Cina.

Ma le imprese cinesi non sono da meno. BYD è già entrata in Medio Oriente, Australia, Sud-Est asiatico ed Europa, ma punta anche a Thailandia, Ungheria, Brasile e Indonesia. Nio, Li Auto e Xpeng stanno lavorando per produrre anche in Giordania e Kazakistan. Tutto questo è possibile anche a causa del buco lasciato dalle imprese americane, che stanno riportando le proprie strutture in territorio statunitense. Una rara opportunità per le case automobilistiche cinesi.

Il fattore più determinante: il costo

Ad oggi, come abbiamo già raccontato in passato, un altro dato che va a favore delle auto elettriche cinesi è senza dubbio il loro costo molto basso. Il settore sta crescendo da ogni punto di vista e il tasso di adozione sorride sempre di più, ma resta un problema fondamentale: quello della carenza di modelli a prezzi accessibili nei mercati non asiatici.

È su questo che la Cina sta puntando più di tutto. Ed è anche la ragione per cui ci sono così tanti tentativi di infiltrazione nei mercati statunitensi ed europei, nonostante le attuali restrizioni politiche. Gli incentivi statali del dragone rosso e il suo grande potere sulla produzione di litio mondiale nei prossimi anni saranno un elemento decisivo non soltanto per il suo successo, ma anche per le difficoltà incontrate dagli altri competitor.

La questione etica

Resta un ultimo problema, più volte analizzato, che non può passare in secondo piano. Il governo cinese sta vincendo su tutti grazie alla propria scelta di spendere tantissimo negli EV, finanziandone la produzione in modo tale da renderli molto accessibili. Anche per questo c’è il record di vendite di automobili BYD. Ormai anche in Cina le auto americane non sono più dominanti e, con i loro prezzi elevati, non sono più viste come una proposta di valore rispetto alle opzioni nazionali. L’unica eccezione alla regola resta Tesla.

Tutto ciò è, appunto, possibile grazie a un governo molto coinvolto all’interno dell’economia. Ma questo comporta dei problemi. Ad esempio, molte città in Cina hanno tassi di inquinamento molto alti, e questo è dovuto anche alla produzione delle fabbriche. Inoltre, il rispetto dei diritti umani e civili non è del tutto garantito nel Paese, dove si parla anche di produzione di componenti con il lavoro forzato. Per quanto riguarda il resto del mondo, poi, c’è molta preoccupazione proprio per la concorrenza sleale, tant’è che l’Unione Europea lo scorso anno è corsa ai ripari.  

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