Roma, 24/04/2024
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Electreon. Dopo l’Italia, ricarica wireless anche in Giappone: l’accordo con Toyota e Denso

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Le strade con tecnologia di ricarica induttiva rappresentano un importante passo avanti nella mobilità elettrica: l’israeliana Electreon è una delle realtà più attive in questo settore, con progetti anche in Italia. Ora l’accordo con Toyota e Denso, che apre ulteriori importanti prospettive

Torniamo a parlare di una delle innovazioni più interessanti sul fronte della mobilità elettrica, e che potrebbe levare le castagne dal fuoco riguardo il problema dell’autonomia delle batterie e i costi delle stesse, ovvero le strade ad induzione. Si tratta di vie percorribili dai veicoli e che tramite una particolare tecnologia wireless consentono la ricarica in marcia degli stessi mezzi, per sintetizzare al massimo.

Electreon e l’accordo con Toyota e Denso

All’avanguardia in questo settore troviamo aziende e start-up come l’israeliana Electreon, che ha iniziato a lavorare su progetti pilota anche negli Stati Uniti, come in Michigan e nello Utah, così come in Italia. Andiamo con ordine: le ultime notizie parlano di una espansione di questa realtà made in Israele anche nell’est asiatico, ovvero in Giappone dove la società ha siglato un accordo con Toyota e Denso (quest’ultima fa parte del gruppo nipponico e si occupa di componentistica) per lavorare su progetti che rendano possibile la ricarica in marcia di auto ibride ed elettriche direttamente su strada.

Non sono stati divulgati ulteriori dettagli di questa triplice intesa, che verranno ufficializzati più avanti: l’obiettivo, in ogni caso, è realizzare un’auto dotata del sistema di ricezione della ricarica wireless, che potrebbe comportare un notevole risparmio in termini di batterie (sia in termini di grandezze che di consumi, senza dover dipendere troppo dalle soste di ricarica), oltre ad una migliore gestione dell’energia, senza sprechi o sovraccarichi e con una maggiore integrazione con le fonti rinnovabili.

Una rivoluzione infrastrutturale e legata al tempo stesso alla mobilità, con il kit di ricarica wireless che potrebbe anche finire prossimamente nella dotazione dei veicoli in commercio di Toyota.

Il progetto italiano dell’Arena del Futuro con il Gruppo Stellantis

Ma dicevamo degli altri progetti di Electreon, come il tratto nella città di Balingen in Germania, a sud di Stoccarda, sebbene per ora a fini dimostrativi. Ma c’è anche l’Italia nel portfolio dell’azienda, la quale ha sviluppato la cosiddetta Arena del Futuro realizzata con la collaborazione del Gruppo Stellantis, vale a dire un circuito sperimentale ad anello dell’Autostrada A35 Bre-Be-Mi dove è stato anche testato un autobus Iveco E-Way i cui ricevitori di ricarica erano posti sotto il telaio.

La preparazione della tecnologia ad induzione nel tratto dell’Arena del Futuro (Electreon)

I risparmi nel realizzare una strada ad induzione

Proprio dall’azienda israeliana sottolineano l’importanza di questa rivoluzione tecnologica anzitutto per i mezzi pubblici, o i taxi, in particolare nei tratti urbani a bassa velocità. Da Electreon assicurano che un chilometro di strada ad induzione, dal costo di un milione di euro per quella lunghezza, si può realizzare in una sola notte. E questo a differenza di quanto possa venire un chilometro di linea tranviaria, che secondo l’esperto di trasporto pubblico su ferro Giovanni Mantovani, sentito da Repubblica, arriva a costare da un minimo di 12 ad un massimo di 40 milioni di euro. Valori che salgono per le linee metropolitane, con un chilometro che ondeggia tra gli 80 e i 200, se non di più, milioni di euro.

Insomma, le strade a ricarica induttiva rappresentano una miniera di risparmi, da quelli infrastrutturali (viene a mancare la necessità delle colonnine), a quelli energetici passando per le dimensioni delle batterie come abbiamo accennato, che pesano sul costo finale di un’auto elettrica. Per ora, l’imprevisto è rappresentato però dall’armonizzazione di un unico standard di ricarica compatibile con le strade, in modo che ci sia lo stesso sistema a disposizione dei costruttori che vogliono implementare i ricevitori di ricarica nelle loro auto.

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