Roma, 14/05/2024
Roma, 14/05/2024

Navi mercantili a guida autonoma in Norvegia: cominciano i test

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Una nave cargo elettrica, a basso impatto ambientale e che si guida da sola: questo il progetto di Vard, cantiere norvegese della Fincantieri, ultimato negli ultimi mesi e varato ad aprile

L’imbarcazione che ne è nata ha fatto il battesimo dell’acqua ad aprile scorso, ma è ancora in fase di sperimentazione. È un passo notevole in un mondo sempre più interessato ai trasporti marittimi ecologici come soluzione al problema delle emissioni di CO2.

Come funziona l’elettrica Yara Birkeland

Si chiama Yara Birkeland la prima nave elettrica a guida autonoma al mondo. Chiamata Yara per l’azienda produttrice di fertilizzanti che l’ha acquistata, e Birkeland in nome del suo fondatore, appunto Kristian Birkeland, un fisico norvegese. È stata costruita nella sede in Romania del Gruppo Vard, per poi essere completata a Brevik e Brattvaag in Norvegia.

Si tratta di una nave cargo con un motore elettrico alimentato da batterie da 6,7 megawattora, in grado di far funzionare 100 Tesla, e che può contenere fino a 120 container allo stesso tempo. Un buon risultato se si considera il potenziale di rimozione dalle strade di molti mezzi pesanti: si parla di 40 000 camion in meno all’anno.

L’obiettivo finale è quello di spostare fertilizzante dall’impianto di Porsgrunn fino ai porti norvegesi di Larvik e Brevik, a una distanza di 30 miglia nautiche.

La nave è lunga 80 metri, larga 15 e potrà raggiungere i 10 nodi. In futuro si sposterà in modo totalmente automatico, ovvero senza equipaggio. Sarà in grado di farlo grazie a un sistema di monitoraggio e di intelligenza artificiale che utilizza droni, radar e GPS per elaborare informazioni e scegliere i migliori tragitti possibili.

A quando la navigazione della prima nave cargo elettrica?

Trattandosi di un progetto particolarmente innovativo (e potenzialmente rischioso data la guida autonoma), la portacontainer del Gruppo Vard dovrà sottoporsi a una serie di test. Prima che entri in funzione, quindi, bisognerà aspettare il 2024.

Nel frattempo è stato costruito un ponte dal quale sarà manovrata manualmente quando necessario, ma che sarà eliminato quandoYara Birkeland entrerà in funzione. Come sottolinea il gruppo, “è necessario essere flessibili per poterci adattare alla nuova tecnologia e ai cambiamenti dell’industria marittima”. Eccola in azione:

I suoi viaggi in questi mesi saranno limitati a un massimo di 12 miglia nautiche dalla costa e verranno effettuati controlli costanti da parte delle autorità. Per quanto riguarda il futuro, navi come quella norvegese non potranno sostituire le loro sorelle transatlantiche, ma possono rivelarsi delle alternative per i trasporti lungo la costa.

Gli altri progetti di navi a guida autonoma

Quello norvegese è l’unico progetto finora portato a termine di nave elettrica a guida autonoma. Ciò, però, non vuol dire che progetti di intelligenza artificiale nelle imbarcazioni non fossero già stati immaginati. È il caso del Giappone, dove ben due navi mercantili che si guidano da sole hanno già fatto il loro primo viaggio dimostrativo. Ma si tratta di imbarcazioni con motore a gasolio: innovative, certo, ma con un impatto molto più pesante sul pianeta.

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