Diverse compagnie stanno studiando la possibilità di realizzare voli supersonici con aerei capaci di infrangere il muro del suono. Non mancano i progetti, ma cosa c’è di veramente concretizzabile?
Il volo supersonico destinato ai passeggeri per le normali tratte intercontinentali potrebbe diventare realtà nei prossimi decenni. Il condizionale è d’obbligo, giacché non si tratta ovviamente di qualcosa prossimo a concretizzarsi nel medio periodo (e se mai avverrà), però anche questa è una frontiera che si sta esplorando in un’aviazione sempre più al crocevia.
Se è vero infatti che si studiano per i velivoli di linea modalità alternative ai normali carburanti, come l’elettrico o soprattutto fonti basati sull’idrogeno, è anche vero che non si riflette solo sulla sostenibilità ma anche sulla rapidità dei voli. Almeno per chi se li potrà permettere.
Non è soltanto questione economica, ma proprio fisica. Viaggiare a velocità supersoniche (Mach 1 o superiori) infatti può avere degli effetti sugli organismi, ma non bisogna poi dimenticare i risvolti ecologici. Il Concorde infatti cessò la sua storia nel 2003 per via sia dell’incidente del 2000 che delle restrizioni imposte alle emissioni ed anche per via dell’inquinamento acustico. Tuttavia, l’era supersonica potrebbe conoscere un revival.
Voli supersonici, il progetto dell’Hyper Sting
Esistono infatti una serie di progetti per riportare in auge questo tipo di trasporto ad altissime prestazioni per fini commerciali. Nei mesi scorsi aveva fatto parlare di sé l’Hyper Sting che sulla carta potrebbe essere più veloce del Concorde, toccando i 4.000 km/h (poco sopra il Mach 3) coprendo la tratta da Londra a New York in 80 minuti, quanto i tempi regolamentari di una partita di rugby. Il velivolo dovrebbe (usiamo sempre il condizionale giacché parliamo solo di progetti teorici, al momento) ospitare 170 passeggeri, e sarebbe spinto da due motori e quattro turboreattori ibridi alimentati da un reattore nucleare a fusione fredda.
L’Overture di Boom Supersonic
Altro progetto sotto i riflettori è quello che sta portando avanti Boom Supersonic, in particolare con il suo primo velivolo, l’Overture, che dovrebbe raggiungere una velocità massima pari a Mach 1.7 (oltre 2.000 km/h). Il motore turbofan con rapporto di diluizione media, dall’azienda chiamato Symphony, punta a ridurre il rumore emesso. Già inviati 130 ordini da compagnie come American Airlines, United e Japan Airlines; inoltre è stata siglata una collaborazione in termini di applicazioni militari con Northrup Grumman.
Le difficoltà di finanziamento e l’accordo con United Airlines
Non è detto però che l’Overture, dato per costruzione in un impianto di Boom in Carolina del Nord di recente apertura, possa veramente diventare realtà. Questo almeno stando ai dinieghi a produrre i motori da parte di costruttori come GE Aviation, Safran, Pratt & Whitney, Honeywell Aerospace e Rolls-Royce. Boom si è così rivolta a tre società con base in Florida, ovvero GE Additive, StandardAero e Florida Turbine Technologies, per la realizzazione dei propulsori. Per ora intanto la compagnia che punta al volo supersonico ha raccolto 600 milioni di dollari di finanziamenti. Tanti, ma lontani dagli standard di una compagnia che vuole riportare in vita il volo supersonico secondo lo stato dell’arte attuale in termini di tecnologia e sostenibilità. Non a caso da Boom parlano di un fabbisogno stimato tra i 6 e gli 8 miliardi di dollari.
United Airlines però ci crede, ufficializzando l’accordo con Boom Supersonic per una flotta di 15 aerei, più l’opzione per altri 35. I velivoli ospiterebbero da un minimo di 65 ad un massimo di 88 passeggeri a bordo, volando sopra i 18.000 metri d’altezza e generando zero emissioni di carbonio grazie all’alimentazione tramite i SAF (Sustainable Aviation Fuels). Se tutto va bene, i primi voli dovrebbero partire per il 2029.
Gli altri progetti
Ci sono altre realtà che stanno provando a seguire questa non facilissima strada. Va detto che qualcuno è stato comunque costretto a gettare la spugna (è il caso di Aerion, fallita dopo un ventennio di vita nel 2021). In ogni caso, su queste pagine abbiamo parlato dell’X-59 della Nasa costruito da Lockheed Martin, mentre Spike Aerospace lavora ad un jet privato esclusivo, ovviamente supersonico, l’S-512.
Ancora, Venus Aerospace ha annunciato le prestazioni sconvolgenti del suo Stargazer, che toccherebbe i Mach 9 (oltre 10.000 km/h). Questo grazie ad un razzo a detonazione rotante, già testato anche dalla NASA, che garantisce la spinta in volo (il 15% in più rispetto alle normali propulsioni) dopo un decollo che sfrutta invece motori tradizionali. Sostanzialmente, una tratta da Roma a New York verrebbe coperta in un’ora.
I voli supersonici “ben tollerati dal punto di vista fisiologico”
Certo, semmai questi aerei diventeranno realtà, i prezzi dei biglietti non saranno sicuramente alla portata di tutti, aggirandosi sulle migliaia di euro/dollari. Intanto però una spinta (è il caso di dirlo) ai voli supersonici può essere data dallo sviluppo dei voli spaziali suborbitali commerciali, che stanno pian piano prendendo piede per gli scopi turistici. Un altro assist è arrivato da uno studio della CAA, l’Ente di Aviazione Civile del Regno Unito, che ha messo in luce il fatto che i passeggeri potranno sostenere velocità supersoniche nello spazio suborbitale. La ricerca, pubblicata sulla rivista Aerospace Medicine and Human Performance, ha infatti provato un buon grado di sopportazione delle forze G di questo tipo di voli spaziali nella maggior parte dei soggetti coinvolti. Non è inoltre necessario essere giovani o in buona salute per aver una buona risposta fisiologica, ha sostenuto lo studio.
Immagine di Copertina: Boom Supersonic