Roma, 07/10/2024
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Zona a basse emissioni per auto, a Londra è guerriglia urbana contro le telecamere

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L’allargamento della zona a basse emissioni per auto, dove possono circolare veicoli poco inquinanti, sta suscitando proteste e polemiche a Londra. Un gruppo organizzato sta vandalizzando le telecamere poste nell’ULEZ, l’Ultra Low Emissions Zone

A partire dal corrente mese di agosto, a Londra è entrata a regime la zona ampliata ad emissioni ultra basse. L’ULEZ, Ultra Low Emissions Zone, era stata istituita circa quattro anni fa (con un primo annuncio nel 2015 dato dall’allora sindaco Boris Johnson, per poi essere inaugurata nel 2019), andando via via a coprire un’area molto vasta della metropoli sono agli attuali 380 km2, tra la City of London e parte di Westminster.

Come funzione la zona a basse emissioni per auto nel centro di Londra

All’interno della zona si può circolare solo con vetture ad emissioni ultra basse. Una ZTL senza però caselli o ticket da pagare entrando o uscendo dall’area. Infatti, l’autorità della Transport of London ha optato per l’installazione di diverse telecamere a circuito chiuso che riconoscono automaticamente la targa, la leggono, mettono a confronto i dati con il veicolo registrato e rivelano se esso può circolare o meno.

Le auto colpite, in sostanza, sono quelle con motore a benzina Euro 4 immatricolate dopo il primo gennaio 2006 e le diesel Euro 6 la cui immatricolazione è successiva al primo gennaio 2016. Chi entrerà nell’ULEZ con queste vetture dovrà pagare una tassa di 12,50 sterline, poco meno di 15 euro, per ogni giornata in cui si guida il veicolo dentro la zona. In caso di inadempienza all’obbligo, l’automobilista dovrà pagare una multa di 180 sterline (circa 210 euro).

Certo, c’è da dire che rispetto a quando fu istituita di acqua sotto i ponti della mobilità ne è passata. Le auto elettriche stanno diventando sempre più diffuse, come dimostrano i recenti dati di giugno nell’area europea in cui c’è statolo storico sorpasso delle EV sulle diesel. Ma comunque la tassa continua a colpire diversi automobilisti, in un periodo tra l’altro di inflazione galoppante.

Le proteste contro la zona a basse emissioni a Londra

L’obiettivo del sindaco Sadiq Khan, promotore dell’iniziativa, di consentire ai londinesi di poter godere di un’aria meno inquinata si sta però scontrando con diverse proteste. E non da oggi, ad essere precisi. Già in questi anni ci sono state lamentele sulla mancanza dei collegamenti di mezzi pubblici verso le aree più periferiche, rispetto a quelle centrali. Sondaggi dello scorso anno, come riporta Repubblica, segnalavano poi il fatto che il 59% dei londinesi fosse contrario ad una espansione dell’ULEZ nell’intera metropoli, con picchi del 70% considerando i pareri di chi abita fuori dal centro.

L’opinione contraria è anche dettata dal rischio, per quelli ancora con vetture di precedente immatricolazione e che non possono permettersi una vettura nuova e più sostenibile, di dover pagare una tassa quotidiana per entrare e uscire dal centro della metropoli. Anche se lo stesso Khan, che ha tirato dritto sulla sua decisione, ha promesso una campagna di contributi alla rottamazione con un fondo di 110 milioni di sterline. Oltre all’esenzione sino a ottobre 2027 per gli automobilisti disabili e la creazione di nuove linee di autobus.

Un gruppo chiamato Blade Runners sta mettendo fuori uso le telecamere dell’ULEZ

Ma arriviamo quindi ai fatti delle ultime settimane. Un gruppo di attivisti contrari all’ULEZ, che si fa chiamare Blade Runners, ha annunciato la volontà di distruggere ogni singola telecamera dell’area, come riporta The Drive, “costi quel che costi”. Passando quindi dalle parole ai fatti.

Il Daily Mail ha riportato il caso di uno di questi oppositori, un uomo sulla quarantina orgoglioso di aver sottratto oltre trenta telecamere (ognuna ha un costo che si aggira sulle 7.000 sterline), oltre a riferire il fatto che il numero di questi dispositivi rubato o danneggiato dal gruppo è ben superiore rispetto ai dati divulgati dall’autorità dei trasporti londinese. Gli attivisti a volte rimuovono la telecamera dai pali della luce, mentre in altri casi tagliano direttamente i cavi di alimentazione. Oppure la soluzione più rudimentale, ovvero coprire la camera con una busta o un sacco. Solo a maggio la polizia britannica di Londra ha ricevuto 96 denunce relative ai danneggiamenti dei dispositivi ULEZ.

Il modus operandi dei Blade Runners è tipico dei collettivi organizzati antisistema. Distruggono, vandalizzano con l’obiettivo di “risvegliare le masse addormentate e renderle consapevoli di ciò che sta veramente accadendo”, come ha spiegato l’anonimo attivista sentito dal Daily Mail. La polizia di Londra, per rispondere all’offensiva, ha lanciato l’”operazione Eamon”, anche se ovviamente non sono stati divulgati i dettagli sul piano di contrasto.

Ma la zona a basse emissioni sarà ulteriormente allargata

Dal canto suo, Khan oltre ad appellarsi al buon senso dei cittadini ha voluto rassicurare sul fatto che l’ULEZ non è nato per fare cassa, ma per migliorare la qualità dell’aria urbana. Ecco quindi un ulteriore allargamento a fine agosto, raggiungendo l’estensione di circa 1.500 km2. Ciò significa un altro migliaio di telecamere da installare, al netto di quelle danneggiate da sostituire. Attualmente l’ULEZ, riportano i dati di The Drive, ha garantito alla municipalità di Londra delle entrate pari a 16 milioni di sterline (18 milioni di euro) nel primo mese in cui c’è stato l’allargamento nel 2021, con una media giornaliera di 45.800 automobilisti che hanno corrisposto la tassa per circolare.

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