Roma, 13/05/2024
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Stazioni spaziali private commerciali: il futuro dello spazio in orbita. L’accordo tra Vast e SpaceX

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Con la fine della ISS nei prossimi anni si apre la corsa dei privati per lanciare in orbita stazioni spaziali commerciali. Ci prova la start-up Vast Space, che ha stretto un accordo con SpaceX e e punta a ricevere il sostegno della NASA, ma non solo

In questi anni abbiamo visto i primi voli spaziali privati con fini commerciali e turistici (come quello di Blue Origin di Jeff Bezos lo scorso anno, per fare un esempio), ma presto potremmo vedere anche le prime stazioni spaziali di questo tipo.

Il futuro delle stazioni spaziali dopo la fine della ISS

Una start-up californiana, la Vast Space di Long Beach, ha infatti intenzione di lanciare questa tipologia di costruzione celeste grazie ad un accordo con SpaceX (e chi se no?). La società ha le idee chiare e intende approfittare degli spazi che si creeranno quando in futuro – dal 2031 – la ISS cesserà il suo lavoro uscendo dall’orbita terrestre precipitando nell’Oceano Pacifico, al largo della Nuova Zelanda.

Il futuro sarà quindi nelle mani dei privati, con società che si lanceranno (è il caso di dirlo) verso i servizi commerciali. Come aveva dichiarato Phil McAlister, direttore dello spazio commerciale NASA, “il settore privato è tecnicamente e finanziariamente in grado di sviluppare e gestire destinazioni commerciali in orbita terrestre bassa, con l’assistenza della NASA”.

Vast Space si candida quindi ad essere una di quelle realtà private con cui l’Agenzia Spaziale statunitense potrebbe collaborare per una nuova era dei voli e della stazioni orbitali, non più gestito direttamente da un ente governativo.

La prima stazione commerciale dal 2025

Il piano della start-up è di portare nello spazio prossimo alla Terra la propria stazione commerciale non prima dell’estate del 2025, a cui seguirà poi l’invio dell’equipaggio. La Haven-1, questo il nome, raggiungerà l’orbita grazie al razzo Falcon 9 di SpaceX. Successivamente, la missione del Vast-1 (anch’essa trasportata dal Falcon 9) porterà quattro astronauti privati, a bordo della capsula Dragon della compagnia di Elon Musk, nella stazione, dove rimarranno sino a 30 giorni. Gli occupanti saranno formati da SpaceX, che fornirà anche tute, servizi e materiale utile. Chi è interessato può inoltrare la domanda di candidatura disponibile sul sito di Vast Space.

Un traguardo notevole per la start-up, visto che parliamo di una realtà nata circa due anni fa, e che punta, se tutto va bene, a gestire in futuro negli anni Trenta quella che sarà una stazione spaziale rotante a gravità artificiale (tecnologia capace di ridurre i disagi della microgravità in orbita), multi-modulo, e che avrà una lunghezza di un centinaio di metri.

Guardiamo alla NASA come la nostra più grande opportunità, come il nostro più grande cliente”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Vast Jed McCaleb. “E siamo grati a SpaceX per questa entusiasmante collaborazione, che rappresenta i primi passi nella visione a lungo termine di Vast di lanciare stazioni spaziali a gravità artificiale molto più grandi nell’orbita terrestre e oltre“.

La collaborazione della NASA con Axiom Space

La stessa NASA ha finanziato altre realtà private per la realizzazione di stazioni spaziali private, come la statunitense Axiom Space, fondata nel 2016. Lo scorso aprile questa società ha completato la sua prima missione, chiamata AX-1 (Axiom Mission 3), che ha consentito a tre privati di poter sostare nella ISS poco più di due settimane. Questo mese è prevista la successiva missione, la AX-2, e a novembre 2023 la AX-3.

Immagine di Copertina: Vast Space

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