Roma, 14/05/2024
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Una batteria metallo-idrogeno che dura 30 anni. L’innovazione di EnerVenue per lo stoccaggio

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La società EnerVenue propone una batteria metallo-idrogeno dalla durata trentennale e che sostiene 30.000 cicli di ricarica. Una soluzione innovativa ed efficiente per lo stoccaggio, testata nello spazio che deve ancora trovare applicazione sulla Terra

In un panorama attuale dove la richiesta di energia si deve sposare con l’ottimizzazione della stessa, evitando sprechi e coniugando il tutto con la sostenibilità, l’americana EnerVenue propone una innovazione riguardante la durata e lo stoccaggio.

La batteria metallo-idrogeno di EnerVenue: una durata di 30 anni e 30.000 cicli

Essa si basa su una batteria al nichel-idrogeno, aggiornata nella versione metallo-idrogeno. Questo tipo di accumulatore consente ai sistemi di stoccaggio stazionario soluzioni flessibili ed efficienti in termini di costi. Detto in soldoni, parliamo di una batteria che ha una durata di trent’anni. Non solo, consente 30.000 cicli di ricarica, ed è garantita per vent’anni (e 20.000 cicli) prospettando almeno l’88% della capacità della stessa una volta concluso il periodo di garanzia. Al di là della durata notevole, queste batterie presentano anche un’alta densità energetica.

Le caratteristiche della batteria EnerVenue

Tutto questo è possibile grazie agli idruri metallici utilizzati come materiali per anodi e catodi, mentre il ruolo dell’elettrolita è svolto dall’idrogeno gassoso. Per essere più precisi, esse presentano un serbatoio di gas pressurizzato con all’interno una pila di elettrodi. Nella situazione di carica si crea una reazione catalitica che genera gas idrogeno. Quando la batteria si scarica, l’idrogeno compie un processo di ossidazione diventando acqua.

Tutte queste caratteristiche consentono secondo EnerVenue ancora più vantaggi in termini di stoccaggio stazionario rispetto agli ioni di litio.

Oltre alla citata longevità, lo stoccaggio degli accumulatori metallo-idrogeno è più sicuro rispetto alle controparti agli ioni di litio, essendo meno soggetto a fughe termiche.

EnerVenue lavora ad una gigafactory che in futuro punta ai 20 GWh

L’azienda californiana, la cui tecnologia nichel-idrogeno si basa sulla medesima usata nella Stazione Spaziale Internazionale e nel telescopio Hubble, punta ora alla commercializzazione del suo sistema inserendosi nel segmento dello stoccaggio di energia a lunga durata. Una domanda che per EnerVenue si attesta attualmente a 7 GWh. Intanto è in fase di costruzione uno stabilimento da 1 GWh nel Kentucky, con la possibilità di arrivare a piena capacità a 20 GWh. In esso verrà prodotta la batteria di ultima generazione metallo-idrogeno, che potrà consentire capacità di stoccaggio superiori al 150%. Si passerebbe quindi dagli 1,2 kWh per unità della versione precedente a 3 kWh.

Inoltre l’azienda ha affermato che il nuovo sistema di stoccaggio è ottimizzato per essere inserito in ambienti con temperature diverse (le batterie possono gestire climi esterni dai -40°C ai 60°C). Ancora, sono state potenziate le funzioni di monitoraggio.

I vantaggi delle batterie metallo-idrogeno

EnerVenue ha quindi spiegato: “Le ESV [Energy Storage Vessels, la cui unità è mostrata nella foto di apertura, ndr] di nuova generazione possono effettuare cicli flessibili fino a tre volte al giorno, con tassi di scarica da due a 12 ore, consentendo applicazioni e modelli di business unici per sviluppatori, integratori e proprietari”.

Quindi, le batterie metallo-idrogeno hanno una durata eccezionale, sono più efficienti in termini di stoccaggio rispetto a quelle agli ioni di litio, possono sostenere ambienti estremi come lo spazio e sono pure ignifughe. L’amministratore delegato di EnerVenue Jorg Heinemann ha inoltre aggiunto che il loro costo è paragonabile agli accumulatori attuali (l’elemento più costoso è il nichel), “e utilizziamo materiali che abbondano sulla Terra”.

Dallo Spazio alle applicazioni di tutti i giorni

Ora bisogna però testare queste batterie su larga scala. Sino ad ora sono state utilizzate in settori di nicchia come l’esplorazione aerospaziale, ma pur confortati dai risultati ottenuti in situazioni così al limite, bisogna ancora vedere l’applicazione nella quotidianità dell’accumulatore metallo-idrogeno. Per il momento EnerVenue ha avviato una linea di produzione pilota da 100 MWh annuali, con test effettuati su scala ridotta.

Come ha affermato l’analista specializzato in tecnologie di accumulo energetico presso Wood McKenzie, ovvero Aaron Marks, “una volta che la tecnologia avrà raggiunto una certa scala, contribuirà a rendere l’intero panorama tecnologico migliore e più economico semplicemente fornendo una concorrenza reale”. Intanto altre realtà stanno studiano ulteriori alternative per le batterie, come quelle che presentano celle metallo-aria.

Immagine di Copertina: EnerVenue

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