Roma, 27/07/2024
Roma, 27/07/2024

Alejandro Agag: “Il futuro della mobilità è l’idrogeno”

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Per saperne di più, abbiamo colto l’occasione della seconda tappa dell’Extreme E corsa ad inizio luglio a Capo Teulada, in Sardegna, per chiedere allo stesso Agag non solo novità su questa nuova serie, ma il suo punto di vista sulle applicazioni di questa tecnologia nella mobilità di tutti i giorni.

L’etichetta di “visionario” viene spesso e volentieri appiccicata a sproposito a chiunque abbia qualche idea fuori dal comune, ma ben si adatta ad uno come Alejandro Agag. Una personalità chee ha vissuto più vite e più carriere, dalla politica all’alta finanza, arrivando poi allo sport e in particolare al motorsport: lo spagnolo è colui che dal nulla ha creato la Formula E, fondata con Jean Todt ed Antonio Tajani nel 2014 come ambizioso contraltare della F1, ma con monoposto elettriche. 

Una serie accolta da un generale scetticismo, amplificato dalle prestazioni claudicanti delle vetture all’inizio della storia di questo campionato. Ma con gli anni la tecnologia si è evoluta, lo spettacolo anche e l’interesse dei grandi marchi – Mercedes, DS, Renault, Audi e così via – ha fatto poi il resto, rendendo la FE una competizione ufficiale FIA rispettata e seguita. Alejandro Agag poi è andato oltre, applicando la stessa filosofia al mondo off road con la nascita nel 2021 del primo campionato di Extreme E, dedicato a eSuv elettrici e con maggiore enfasi sui temi della sostenibilità, supportando azioni concrete per l’ambiente in ogni tappa ai quattro angoli del globo in cui la competizione si è corsa e si sta correndo tutt’ora. 

Agag però non si ferma, ed è pronto a lanciare la sua nuova creatura, ovvero l’Extreme H, con gli eSuv che avranno al proprio interno una cella combustibile ad idrogeno (tecnologia che già dona potenza al paddock del campionato), a sua volta alimentata da fonti sostenibili che coniugano energia solare ed acqua. Il telaio ed il propulsore invece saranno i medesimi dei veicoli che corrono tutt’oggi nell’Extreme E, mentre la nuova vettura dovrebbe essere presentata ad inizio 2023, anno in cui forse verrà lanciato il campionato. Vedremo.

Per saperne di più, abbiamo colto l’occasione della seconda tappa dell’Extreme E corsa ad inizio luglio a Capo Teulada, in Sardegna, per chiedere allo stesso Agag non solo novità su questa nuova serie, ma il suo punto di vista sulle applicazioni di questa tecnologia nella mobilità di tutti i giorni. Perché alla fine il motorsport è un laboratorio per le vetture stradali che i marchi piazzano sul mercato, ed è il territorio ideale per sperimentare le tecnologie che nell’immediato futuro si faranno spazio nella mobilità quotidiana (pensiamo anche alla Audi Quattro e all’introduzione delle quattro ruote motrici prima nei rally e poi nelle stradali).

Durante un incontro con alcuni giornalisti selezionati tra cui noi, l’amministratore delegato della Formula E e dell’Extreme E ci ha spiegato: «Per me l’idrogeno andrà a far parte sicuramente delle tipologie di mobilità. Extreme H sarà una piattaforma di sviluppo per questa tecnologia, e i dettagli del campionato saranno simili all’XE: avremmo le stesse location, il paddock viaggiante sulla nave di ricerca RMS St Helena, il format di gara sarà sempre quello [prove libere, qualifiche, semifinali, eliminatorie e finale su due giornate, ndr]. Per quanto riguarda però i dettagli tecnici, non posso ancora sbilanciarmi molto perché siamo alle fasi iniziali da questo punto di vista».

Poi Agag ha continuato: «Se mi chiedi però il ruolo dell’idrogeno nella mobilità quotidiana, io penso che diventerà sempre più importante. E lo sarà anche grazie a quanto deciso di recente dal Parlamento Europeo, che ha stabilito di fermare la vendita di auto benzina e diesel dal 2035. E questo significa mettere al bando tutte le vetture alimentate a combustibili fossili, e anche quelli di tipo bio, da fonti sintetiche o sostenibili. Tutto questo in Europa finirà nel 2035. Perciò quando senti quelli della Formula 1 che vogliono insistere sui combustibili sintetici, mi sembra una posizione poco condivisibile, perché la cosa finirà anche per loro. E allora dovrai rivolgerti principalmente all’idrogeno, se vorrai, ed io credo che idrogeno e batterie saranno le due sole tecnologie con una prospettiva di lungo periodo».

Quindi Agag ha chiosato: «L’idrogeno rappresenterà una parte fondamentale della mobilità, e con esso potremmo coprire anche lunghe distanze ed applicarlo pure ai mezzi pesanti come navi, camion, e penso che nelle città opteremo per l’uso delle batterie».

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