Roma, 14/05/2024
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Batterie a partire dagli pneumatici. L’idea di una startup cilena

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In un mondo che cerca soluzioni alla presenza di elementi chimici nocivi all’ambiente nelle batterie al litio (fondamentali per l’uso dei veicoli elettrici), una giovane impresa ha creato un metodo per produrre batterie a partire dagli pneumatici usati

Si chiama T-Phite e si propone di portare a termine un progetto quasi rivoluzionario. È una startup nata a Valparaiso, in Cile, che vuole trasformare i vecchi pneumatici in un materiale riutilizzabile per produrre batterie più durature e sostenibili rispetto a quelle che abbiamo adesso.

L’intuizione di T-Phite: la pirolisi

Tutto il processo si basa sulla cosiddetta pirolisi, ovvero un metodo per scomporre gli pneumatici per ricavarne tre componenti: olio, acciaio e nerofumo. Per farlo bisogna agire a temperature estreme (il che potrebbe essere un problema considerando che si tratta di un processo energivoro). Il nerofumo, ricco di grafite, è ottimo per la conduzione elettrica e permette di trovare un’alternativa sostenibile a quanto impiegato finora.

Per il resto, le batterie vengono costruite come al solito. Possono essere al litio o al sodio, a seconda delle necessità. Grazie alla presenza della grafite, i prodotti finali saranno più sostenibili, efficienti e duraturi. Senza il peso sull’ambiente che il processo produttivo di questa sostanza ha solitamente.

L’idea della pirolisi non era una grande novità, comunque. Già nel 2014 un gruppo di ricercatori aveva pensato a questa soluzione: d’altronde non è la prima volta che un’innovazione viene dal passato.

Un’iniziativa di economia circolare (tra le altre)

Considerando che in Europa ogni anno si accumulano 200 milioni di pneumatici usati, la proposta di T-Phite non è affatto male. A maggior ragione considerando che in tutta la Terra ne vengono buttate in discarica 1 miliardo. Si tratta di un nuovo modello di economia circolare che può fare molto bene al pianeta e al poco sostenibile mondo dei trasporti.

Già in passato si era cercato di recuperare quello che rimaneva delle ruote dei veicoli. Solitamente venivano utilizzate per realizzare un nuovo prodotto o per creare carburante. A loro volta gli pneumatici stanno venendo ripensati nell’ottica di costruirli a partire da materiali riciclati, come ad esempio quelli a base di olio di semi di soia di Goodyear.

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