Roma, 07/10/2024
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Il potenziale inespresso delle eBike in una ricerca

11potenziale eBike

La bicicletta elettrica può fare molto, molto di più. Lo dice uno studio che spiega quanto gli italiani possano guadagnare dalla scelta di uno dei mezzi più green al mondo

Belle, sostenibili, comode e (relativamente) economiche. Sono le bici elettriche, uno dei mezzi più affascinanti e comodi esistenti. E secondo un nuovo studio di Bosch eBike Systems e Decisio esiste un grande potenziale inespresso dell’eBike.

Le premesse dell’analisi

Secondo quanto riportato nella ricerca, intitolata Trasformare la mobilità urbana: l’opportunità per eBike e eCargobike, le abitudini di spostamento degli italiani sono spesso ben poco ecologiche. Ad esempio, l’80% dei viaggi compiuti giornalmente è inferiore ai 10 chilometri. Quasi il 30% è più breve di due. A questi numeri si contrappone la scelta della bici solo nel 5% dei casi, mentre l’auto è utilizzata per due spostamenti su tre.

Secondo la teoria che emerge, dunque, la bicicletta elettrica potrebbe essere utilizzata per gran parte dei movimenti giornalieri della popolazione italiana, diventando una vera e propria risorsa in grado di sostituire l’automobile grazie al suo motore a batteria, che rende più semplice l’uso del mezzo a tutte le età e in tutte le condizioni stradali. Per chi trasporta spesso carichi pesanti o persino bambini, poi, esistono le cosiddette eCargobike, oggi più presenti che mai nel nostro continente.

L’impatto ambientale rispetto all’auto

Non manca, però, un quantitativo di emissioni causato da tutto il processo di costruzione della bici e dal consumo elettrico del mezzo. Lo avevamo già visto con Ampler, che aveva voluto calcolare proprio il peso sul pianeta di ciascuna sua bici. Bosch e Decisio, però, fanno la scelta di cercare di capire quanto sia grande il guadagno in fatto di emissioni nocive rispetto alla principale concorrente dell’eBike, ossia l’automobile.

Così è stato scoperto che nel suo intero ciclo di vita e a parità di chilometri percorsi un’eBike emette tra le 8 e le 10 volte meno CO2 di un’auto a benzina, e tra le 5 e le 6 volte meno di un’auto elettrica. Un numero significativo, considerando anche che il significato della ricerca non è quello di convincere le persone a non possedere un’auto, quanto piuttosto a non utilizzarla quando è possibile muoversi in altri modi.

Il potenziale economico dell’eBike

Le biciclette elettriche possono cambiare di molto il mondo in cui viviamo e arricchirebbe la società da più punti di vista. Ad esempio, a livello micro-economico, se una famiglia possedesse un’auto e un’eBike invece di due automobili, risparmierebbe oltre 150mila euro in 60 anni.

Dal punto di vista nazionale ed europeo, inoltre, il fatto che sempre più parti del processo di costruzione di questi mezzi sia stato riportato in UE (è il fenomeno del cosiddetto reshoring) è molto rassicurante. Oggi il 50% del valore di un’eBike venduta in Europa è prodotto nel continente. Secondo le proiezioni, la produzione di bici elettriche crescerà fino al valore di 6 miliardi entro i prossimi due anni.

Gli effetti inaspettati di un mezzo peculiare

Se, da un lato, una bicicletta elettrica può avere conseguenze positive relativamente scontate come il miglioramento della salute e l’aria più pulita, dall’altro ce ne sono di meno banali. Ad esempio, la possibilità per gli altri utenti della strada di godere di viabilità più scorrevole e meno rischiosa anche dal punto di vista della possibilità di incidenti dovuti al traffico. Lo conferma il fatto che nelle cinque città più trafficate d’Italia nell’ora di punta la velocità media è inferiore ai 25 km/h, mentre nei Paesi Bassi – dove le bici sono molto presenti, anche se non sono mancati i problemi con le autoè superiore ai 40 km/h.

Un sistema che può essere d’aiuto persino in contesti più da ‘addetti ai lavori’ come quello delle consegne. Le cosiddette eCargobike, che come abbiamo visto sono perfette anche per trasportare i propri figli, sono delle vere e proprie macchine da guerra quando si tratta di sostituire i furgoncini per il trasporto merci nei centri urbani più trafficati o meno accessibili. Lo studio riporta il caso di Urban Bike Messengers, che si occupa di delivery in bicicletta a Milano: le eCargobike sono sia più veloci che meno costose per ogni pacco consegnato. In più, sono un toccasana per l’ambiente, e hanno certamente un impatto minore dei furgoncini per le consegne anche se 100% elettrici.

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