Roma, 19/05/2024
Roma, 19/05/2024

Trasporto pubblico e micro-mobilità: cosa farà la Cina nei prossimi anni

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Due progetti molto ambiziosi ma che fanno ben sperare per il futuro di uno dei Paesi che più si trovano sotto la lente d’ingrandimento degli ambientalisti

Si parla tanto di veicoli elettrici cinesi, del loro sempre maggiore successo e dei ‘rischi’ per il mercato globale. Poco, invece, si dice di quali siano i progetti per infrastrutture sostenibili per il trasporto pubblico in Cina: eppure non solo ci sono, ma sono anche parecchio ambiziosi, come abbiamo già detto parlando dei treni a levitazione magnetica.

A Beijing più di 2600 chilometri di trasporto su rotaia

Tra i piani più attesi c’è quello per l’espansione su rotaia del trasporto pubblico in Cina entro il 2035. Pechino è una della mega-città del mondo: è grande 16.808 km² e ci vivono più di 24 milioni di persone. Per garantire il loro spostamento l’amministrazione vuole rendere il 27% del trasporto cittadino su rotaia. Un obiettivo che non solo è ambizioso, ma risponde alla necessità di preferire questo sistema per la sua sostenibilità.

Ad oggi qui ci sono 783 chilometri di tracciato per il trasporto urbano, mentre 365 sono dedicati a quello ferroviario. Per realizzarli ci sono voluti sessant’anni. Secondo i piani per il futuro, questi dovrebbero diventare 1058 km per le 15 linee espresse regionali e 1625 km per il trasporto urbano (ossia metropolitane e linee speciali per l’aeroporto) entro il 2035. Uno spazio di tempo ben più ristretto, considerando quanto c’era voluto in passato.

L’obiettivo finale è quello di avere una Beijing interconnessa su diversi livelli, con quattro principali punti di scambio all’interno della città tra diversi modi di muoversi. Alle stazioni saranno connesse linee di autobus e saranno creati nuovi parcheggi. Il tutto per rendere più rapido, sicuro e sostenibile spostarsi in uno dei centri urbani in cui abitano più persone a livello globale. Nei prossimi anni l’amministrazione si augura che l’80% di spostamenti a Pechino diventino ‘verdi’.

Chengdu: micro-mobilità sulla più grande ciclovia al mondo

Le piste ciclabili sono una delle infrastrutture per la mobilità sostenibile più necessarie al giorno d’oggi: proprio per questo in molti ci stanno lavorando, dall’Italia al resto del mondo. In Cina ci pensa la città di Chengdu, dove sono iniziati i lavori per la realizzazione della più grande rete di ciclovie al mondo: 1920 km di piste entro il 2025, ben 17000 km entro il 2040.

“Questa pista non è solo una corsia per biciclette – ha spiegato Zhang Jing, uno degli architetti che hanno lavorato al progetto – ma porta con sé tutta l’ambizione di una città che intende implementare gli ideali dello sviluppo verde”. Una risposta netta ai 4,3 milioni di automobili presenti nella città, che è la capitale della regione di Sichuan, una delle ragioni dietro gli alti livelli di inquinamento raggiunti qui negli ultimi anni. Tra l’altro, in Cina capita spesso che i veicoli invadano gli spazi riservati alle biciclette, ma secondo il piano ogni pista verrà ‘protetta’ da alberi e aree verdi così da ridurre la possibilità che ciò accada.

L’importanza della pianificazione alternativa per ridurre traffico e inquinamento (anche nel trasporto pubblico in Cina)

Con 219 auto ogni 1000 abitanti, un numero decisamente inferiore rispetto a quelli di altri Stati (in USA, ad esempio, ce ne sono 868), la Cina ha comunque più di 300 milioni di veicoli sulle sue strade, buona parte dei quali di proprietà privata. La loro presenza ha un influsso decisamente negativo sull’ambiente, perché il traffico veicolare causa sia inquinamento atmosferico che acustico. Inoltre, è insostenibile anche a livello della qualità della vita delle persone, che più banalmente si trovano a passare decine di ore ferme in mezzo al traffico ogni anno.

Secondo un’analisi di McKinsey, però, le persone di tutto il mondo sono in media restìe ad abbandonare la cara vecchia auto. Questo mezzo è ancora utilizzato nel 45% dei viaggi, battendo il trasporto pubblico, la micro-mobilità, lo sharing e lo spostamento a piedi.

Questo, però, sta per cambiare per una serie di ragioni. La prima tra tutte è la necessità di vivere in modo sempre più sostenibile. L’altra è data proprio da un interesse crescente nei confronti della micro-mobilità, al quale la scelta dell’amministrazione di Chengdu sembra perfettamente in linea: il 30% delle persone pensa di aumentare il proprio utilizzo di questi mezzi nel prossimo decennio.

Sempre più persone vogliono poi vivere esperienze di trasporto più piacevoli: ed è qui che interviene l’importanza di avere progetti di trasporto su rotaia come quello a Pechino. È senza dubbio più piacevole fare un piccolo tragitto in metropolitana leggendo un libro rispetto a un’ora passata in mezzo al traffico cittadino, infatti. Perché alla fine anche un viaggio è un pezzo di vita che vale la pena di essere vissuta al meglio.

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