Roma, 15/05/2024
Roma, 15/05/2024

Ecco come la scoperta del litio in Iran avrà un impatto sui mercati

11scoperta del litio in Iran

Lo chiamano l’oro bianco ed effettivamente è uno dei prodotti primari più importanti per il nostro futuro, anche perché la decarbonizzazione dei trasporti dipende molto da esso. Una svolta però potrebbe cambiare le carte in tavola

Ogni volta che viene scoperta una nuova miniera si tratta di un piccolo grande successo economico per uno Stato. Ma per il litio la questione è ancora più particolare. Ce n’è bisogno in un modo tale che ogni ritrovamento potrebbe cambiare il nostro futuro. Perciò la scoperta del litio in Iran apre nuovi orizzonti per l’umanità, nel bene e nel male.

La produzione mondiale oggi

Secondo le stime, entro il 2030 il mercato del litio potrebbe superare le 3 milioni di tonnellate. Aumenta sempre più la richiesta di veicoli elettrici e di altri prodotti (come gli smartphone) che hanno batterie a base di questo metallo. Che diventa così estremamente necessario, tant’è che chi lo produce sta cercando di approfittarne e tutelarsi: è quello che è successo, ad esempio, in Cile, dove si sta ipotizzando una forma di ‘nazionalizzazione’ del litio.

Il desiderio di ‘togliere’ potere commerciale a Stati che talora non sono particolarmente stabili, e che perciò mettono a rischio la fornitura di litio, ha portato sempre più governi a una sorta di corsa al litio. Si cercano miniere in ogni parte del mondo: così in Portogallo, ad esempio, ma si pensava potesse essercene una persino a Roma.

Al momento è l’Australia a dominare il mercato del litio, seguita poi dal Cile, l’emergente Cina, l’Argentina e il Brasile, come si può vedere nel grafico. La notizia che ci potrebbero essere giacimenti anche in Iran potrebbe però rivoluzionare questi dati.

Gli effetti della presenza di litio in Iran

Sono 8.5 milioni di tonnellate di litio quelle che sarebbero state trovate secondo il governo iraniano. Se pensiamo che in totale al mondo sono state scoperte 89 milioni di tonnellate del minerale, si tratterebbe di quasi un decimo del totale. Se il dato fosse corretto si tratterebbe della riserva al mondo più grande al mondo subito dopo il Cile (che possiede 9.2 milioni di tonnellate del metallo). Ma la presenza di un giacimento potrebbe indicare la presenza anche di altri vicini. Ciò farebbe dell’Iran una potenza ben superiore rispetto a quelle attualmente presenti sul mercato attuale.

Una prospettiva interessante per un Paese che nell’ultimo anno è stato centro di instabilità dovute alle sue politiche governative. Eppure allo stesso tempo non significa molto in assenza di ulteriori informazioni. Basti pensare al fatto che il Cile è ‘solo’ il secondo produttore globale a causa del difficile metodo estrattivo impiegato nei suoi giacimenti. E lo stesso Iran, che possiede il 7% delle riserve di minerali al mondo, non riesce a farle rendere, tant’è che costituiscono soltanto lo 0,6% del suo prodotto interno lordo.

L’influenza garantita dal metallo

Inoltre, c’è da tenere in considerazione anche un fattore tecnologico quando si parla della scoperta del litio in Iran (così come per qualsiasi altra miniera). Prima di poter estrarre un minerale, infatti, bisogna avere l’infrastruttura e le competenze adatte, cose che al momento mancano in Iran. Nonostante ciò, secondo una previsione del rappresentante del ministero dell’industria, delle miniere e del commercio Mohammad-Hadi Ahmadi, lo Stato dovrebbe essere in grado di cominciare a estrarre entro i prossimi due anni.

Ci sono pochi dati in merito a investimenti e influenze estere sugli affari minerari dell’Iran. Il governo potrebbe voler utilizzare il potere commerciale garantito da un minerale così raro e desiderato per ottenere influenza sul resto del mondo, che da anni lo sanziona a causa delle violazioni dei diritti umani e civili che avvengono entro i suoi confini e per la produzione e vendita di armi anche nucleari (con particolarmente riferimento agli ultimi fatti in Ucraina). Un’influenza che non aveva potuto ottenere attraverso le sue disponibilità di petrolio e gas, data la loro abbondanza altrove, ma che potrebbe raggiungere grazie al litio.

In ogni caso, al di là delle sanzioni occidentali, l’Iran sa di poter fare affidamento sulla Cina, suo partner commerciale principale quando si parla di petrolio. Ma non solo: si tratta anche del più grande mercato di consumo di batterie al litio al mondo. Insomma, le prospettive sono ampie ma ancora molto è da decidere. C’è solo da aspettare.

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