Roma, 07/10/2024
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Litio: 3 milioni di tonnellate nel 2030, secondo le stime

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Il mercato di estrazione del metallo sta raggiungendo vette notevoli e non cenna ad arrestarsi, secondo le previsioni. I Paesi maggiormente responsabili della sua produzione, i suoi usi e i dati

Il litio è ad oggi un elemento chiave dell’industria dell’e-mobility, da cui si ricava il carbonato di litio per la creazione di una delle componenti (il catodo) delle batterie per i veicoli elettrici. Fino al 2007, il metallo era richiesto soltanto da una piccola parte dell’industria e, dal 2010, la sua produzione si è quadruplicata. Vediamone la storia degli ultimi 25 anni.

Una mappa della produzione dell’oro bianco

La produzione mondiale di litio ha superato le 100.000 tonnellate nel 2021 (quattro volte i livelli del 2010): il dato ancora più notevole, come sottolinea la BP Statistical Review of World Energy, è che il 90% del totale proviene da soli tre Paesi.

L’Australia svetta nella lista dei Paesi produttori del metallo, con 55,4 migliaia di tonnellate estratte nel 2021 (ovvero il 52% della produzione mondiale), seguita dalle 26 migliaia di tonnellate del Cile e le 14 della Cina. Quest’ultima è, in compenso, leader mondiale di un altro segmento della filiera del litio: destinataria del 90% delle esportazioni australiane del metallo, l’industria cinese della raffinazione e della lavorazione del litio per la produzione delle batterie sovrasta nettamente quella degli altri Paesi.

Malgrado i progetti di realizzazione di una catena di approvvigionamento nordamericana, gli Stati Uniti sono infatti ad oggi ampiamente dipendenti dalla produzione di batterie cinese, responsabile di più del 60% della raffinazione di litio del mondo.

Eppure, negli anni Novanta erano gli USA a dominare il mercato del litio, con un terzo della produzione mondiale nel 1995. Fino al 2010 hanno poi dovuto lasciare il posto al Cile, con la sua miniera nel deserto salino del Salar de Atacama nel nord del Paese, che rimane ad oggi uno dei principali siti di estrazione al mondo attraverso la rimozione e l’evaporazione dell’acqua delle saline (diverso dal metodo di estrazione attraverso la frantumazione della roccia del territorio australiano). Il processo è complesso e di dubbia sostenibilità, che progetti come quello di ricerca intersettoriale Responsible Lithium Partnership, tra varie case automobilistiche e realtà locali, stanno indagando per raggiungere un piano di gestione responsabile delle risorse naturali della regione.

Dove finisce il litio?

Il cosiddetto “oro bianco”, data l’impennata dei prezzi che l’ha reso dall’anno scorso il più costoso tra i metalli leggeri utilizzati nell’industria EV, ha acquisito popolarità grazie alle batterie agli ioni di litio, le più diffuse sul mercato.

Secondo i dati del 2021, infatti, il consumo di litio è associato per il 74% alla produzione di batterie per l’alimentazione di veicoli elettrici (bEV), seguito da una quota di utilizzo di solo 14% del totale in vetri e ceramiche. È stata proprio l’insorgenza delle batterie agli ioni di litio e lo sviluppo del mercato dei veicoli elettrici a trasformare l’uso del metallo che, nel 2010, era molto più utilizzato per alcune sue proprietà nella produzione di questi ultimi (occupando la maggiore quota di mercato, pari al 31% del totale): il carbonato di litio è infatti ampiamente utilizzato anche per aumentare la resistenza e controllare la dilatazione termica di vetri e ceramiche. Oltre a questo, vede applicazioni nella produzione di lubrificanti utilizzati nel settore dei trasporti e dell’aviazione.

Il futuro del mercato

La produzione di batterie e veicoli elettrici non accenna a fermarsi, e le previsioni della domanda di litio sono di 1,5 milioni di tonnellate di litio carbonato equivalente (LCE) entro il 2025. Inoltre, ai ritmi attuali, il mercato potrebbe superare nel 2030 le 3 milioni di tonnellate. Si tratta di cifre straordinarie se consideriamo che, dai dati del 2021, la produzione di litio sfiorava le 540 migliaia di tonnellate.

Sono invece le tempistiche di creazione dei nuovi progetti di estrazione di litio – che ad oggi, secondo le stime, possono richiedere dai 6 ai 15 anni per essere resi operativi – a determinare le previsioni di rallentamento del mercato dei prossimi anni, malgrado la traiettoria di crescita.

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