Roma, 29/04/2024
Roma, 29/04/2024

Missione Euclid, lancio avvenuto con successo. Il contributo dell’Italia nell’indagine sull’Universo

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È avvenuto con successo il lancio della missione Euclid, che mira ad indagare la natura oscura dell’universo mappando miliardi di galassie. Un progetto che vede in testa ESA, con il contributo della NASA e di ASI, ma non solo. Sono della partita anche importanti aziende del settore spaziale, migliaia di scienziati da tutto il mondo e l’Italia, in prima linea per le operazioni

Un altro passo importante per la ricerca spaziale e per capire qualcosa di più dell’incommensurabile universo che ci circonda è stato compiuto nei giorni scorsi. In quel di Cape Canaveral, in Florida, è stata infatti lanciata la missione Euclid. Si tratta di un progetto dell’Agenzia Spaziale Europea con il contributo della NASA e la partecipazione in veste di appaltatore principale per la fabbricazione della sonda e del modulo di servizio di Thales Alenia Space. Inoltre Airbus Defence e Space ha dato il proprio apporto come azienda selezionata per lo sviluppo del modulo del carico utile, che comprende anche il telescopio. E c’è anche il contributo dell’Italia.

Gli obiettivi della missione Euclid

Ma prima, qual è lo scopo di Euclid? La missione vuole contribuire a fornire una risposta alla domanda “di cosa è fatto l’universo?”. Sostanzialmente, l’obiettivo è scoprire la natura della materia oscura e capire come si è evoluto lo stesso universo negli ultimi dieci miliardi di anni. E così, come l’Euclide – che ha dato il nome alla missione – nel 300 a.C. circa stabilì i principi della geometria contribuendo alla conoscenza della stessa, la sonda ESA a sua volta dovrà svelare qualcosa di più riguardo la geometria dello spazio. E questo avverrà tramite la mappatura 3D sofisticata di miliardi di galassie, ottenendo informazioni importanti sulle loro proprietà e sulla loro distribuzione. Ed ottenere così qualche risposta sulla natura tutt’oggi alquanto ignota dell’energia e della materia oscura che rappresenta il 95% dell’universo.

Il lancio e le caratteristiche tecniche della missione Euclid

Euclid è stato lanciato con successo lo scorso primo luglio da Cape Canaveral, come abbiamo detto, trasportato da un razzo Falcon 9 di SpaceX. Successivamente, il Centro Europeo per le Operazioni Spaziali dell’ESA situato a Darmstadt, in Germania, ha confermato la ricezione dei della sonda da parte della stazione di terra australiana a New Norcia.

Dal punto di vista tecnico, Euclid per i prossimi sei anni analizzerà e mapperà le galassie grazie ad un telescopio riflettore di 1,2 m di diametro. Questo avverrà anche utilizzando la tecnologia VIS per scattare immagini nitide su ampie porzioni dello spazio e NISP, i cui rilevatori sono stati forniti dalla NASA e che stabilisce in maniera precisa la distanza delle galassie analizzando la loro luce infrarossa. Le informazioni e i dati fotometrici saranno acquisiti tramite la rete di antenne per lo spazio profondo Estrack dell’ESA, aggiornata per l’occasione. Oltre 2.000 scienziati del Consorzio Euclid di più di 300 istituti di ricerca tra Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone li analizzeranno. I dati verranno rilasciati con cadenza annuale.

Euclid raggiungerà nelle prossime quattro settimane il punto di Lagrange 2 tra il Sole e la Terra, che si trova a 1,5 milioni di chilometri di distanza dal nostro pianeta. Si tratta di una zona ideale per posizione, attrazione gravitazionale ed illuminazione per osservare lo spazio, in un’orbita dove si trova ad esempio anche il telescopio James Webb. Raggiunto il punto L2, il controllo della missione farà partire le verifiche delle funzioni di Euclid e successivamente, se tutto è a posto, accenderà la strumentazione scientifica della sonda.

Il contributo dell’Italia alla missione Euclid

Alla missione, come abbiamo detto, ha collaborato anche l’Italia. Anzitutto, citiamo l’Agenzia Spaziale Italiana,che con l’Istituto Nazionale di Astrofisica e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha dato una mano nella progettazione degli strumenti. Inoltre sono state della partita una serie di realtà imprenditoriali tramite un’associazione temporanea con mandataria Ohb Italia e mandanti Sab Aerospace e Temis. Thales Alenia Space Italia ha avuto invece la supervisione della realizzazione della piattaforma.

Il nostro Paese coordinerà nella missione Euclid lo Scientific Ground Segment, il segmento scientifico di terra che verifica la qualità e le prestazioni della strumentazione in orbita. ASI ha affidato ad Altec invece l’incarico per tutto l’insieme di attività industriali relative alla progettazione e realizzazione del Data Center scientifico italiano.

Per quanto riguarda la guida scientifica del consorzio internazionale, un ruolo importante è coperto dall’Università di Bologna e dalla Statale di Milano. Partecipano inoltre alla missione più di 200 scienziati del nostro Paese, provenienti da centri accademici e di ricerca di tutti Italia (in particolare da INAF, INFN ed altre università).

“La missione Euclid rappresenta un’eccellenza che dà lustro alla filiera spaziale italiana”

Teodoro Valente, presidente dell’ASI, ha commentato: “Il lancio di Euclid aprirà nuove strade alla comprensione di noi e dell’Universo che ci circonda. Euclid, che ha visto la collaborazione di oltre 200 fra scienziati e ricercatori italiani, rappresenta una eccellenza che rende lustro alla filiera spaziale italiana”.

Antonio Zoccoli, a capo dell’INFN, ha aggiunto: “L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha contribuito alla realizzazione dello strumento NISP. Ora collaborerà all’analisi dei dati che saranno raccolti dal telescopio”. E infine Marco Tavani, che presiede invece l’INAF, ha chiosato: “Con il lancio di Euclid si inaugura una nuova era per la cosmologia. È sconcertante pensare come il 95% dell’Universo continui a sfuggirci, nonostante gli enormi balzi nella comprensione del cosmo realizzati negli ultimi decenni”.

Immagine di Copertina: ESA

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