Roma, 04/10/2024
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Motori fuoribordo elettrici, i nuovi modelli e i prototipi delle grandi case costruttrici

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Sempre più aziende, start-up ed anche grandi costruttori stanno sviluppando motori fuoribordo elettrici per barche. Ecco i modelli già lanciati in commercio e quelli che arriveranno

L’elettrico si sta facendo strada nella nautica anche con i motori fuoribordo. Sempre più case costruttrici ed aziende si stanno cimentando con questa tecnologia in sostituzione dei tradizionali propulsori, tra prototipi e progetti completi pronti per la commercializzazione.

I vantaggi dei motori fuoribordo elettrici

Anzitutto va detto che questo tipo di motori, oltre ad abbattere le emissioni inquinanti, sono decisamente più silenziosi riducendo quindi l’inquinamento acustico. Due caratteristiche che offrono come vantaggi il poter navigare anche in aree protette e il non creare disturbo eccessivo agli ecosistemi marini e ai pescatori. Inoltre richiedono minore manutenzione rispetto ai propulsori a benzina, ammortizzandone i costi. E sempre a differenza di quelli termici, i motori elettrici fuoribordo sono più leggeri, ma per il momento c’è anche da dire che i prezzi non sono esattamente a buon mercato, almeno per ora sino a quando la loro quota non sarà più ampia e popolare (c’è da ricordare comunque la compensazione grazie a minori costi di manutenzione).

La ricerca e lo sviluppo hanno portato a motori a batteria con trazione diretta, ovvero l’elica connessa in maniera diretta al propulsore in modo da garantire una efficienza maggiore rispetto alle versioni precedenti e una migliore coppia ed affidabilità.

Mercury Marine e la linea Avator

Tra i modelli lanciati o prossimi al lancio, citiamo i propulsori di Mercury Marine. L’azienda statunitense specializzata in motori fuoribordo ha dato il via alle consegne dell’Avator 7.5e, primo modello di una serie di cinque propulsori elettrici (seguiranno entro la fine del 2023 le versioni superiori, l’Avator 20e ed il 35e).

Il 7.5e, presentato a gennaio, è stato testato sulla Veer X13, piccola imbarcazione da pesca prodotta dal costruttore di pescherecci Lund. Non è un caso quindi che l’Avator presenti una potenza di 750 Watt, cioè un solo cavallo, garantendo però al tempo stesso migliori prestazioni ed efficienza rispetto ai fuoribordo tradizionali. Ed infatti i test, riporta Electrek, hanno dimostrato che il 7.5e può consentire una velocità ed una accelerazione pari al propulsore FourStroke Mercury da 3,5 cv. I successivi Avator 20e e 35e dovrebbero invece garantire una potenza superiore tale da poter competere con motori termici dai 10 ai 15 cv.

Per quanto riguarda l’autonomia, nei test 8 km sono stati coperti per 60 minuti, sfruttando pienamente l’acceleratore. Se il valore di quest’ultimo scende al 25%, la batteria ha garantito 19 ore di navigazione su una distanza di 55 km (dati riportati da PlugBoats). Inoltre la stessa batteria (da 1 kWh) può essere sostituita agilmente dall’occupante della barca durante la crociera. Il tutto senza il disagio di avere una pesante tanica di benzina a bordo.

Ricordiamo infine che di recente Mercury Marine ha stipulato un accordo con la cinese JJE, azienda che si occupa di motori elettrici nel settore automobilistico, per una collaborazione che consenta alla prima di progredire nel campo delle propulsioni a batteria, e alla seconda di potersi inserire nella fornitura di motori elettrici anche per altre forme di mobilità, non solo quella terrestre.

L’agile Travel 603 di Torqeedo e il Temo 450

È già in commercio invece il Travel 603 di Torqeedo, azienda specializzata in motori nautici sostenibili. Si tratta di un propulsore talmente compatto da essere portatile, leggero (sui 15 kg con la batteria) e ad albero corto. Anch’esso a trasmissione diretta, garantisce una potenza superiore ai 600 W, arrivando a toccare i 2 cv. Dotato di una batteria agli ioni di litio ad alte prestazioni da 500 Wh, il Travel 603 consente un’autonomia di 5 ore se sfruttato in bassa velocità. Inoltre è presente un computer di bordo integrato con GPS. Il prezzo si aggira sui 1.799 euro.

La francese Temo propone invece il 450, sempre per piccole imbarcazioni come barche da pesca, gozzetti, gommoni e così via, di dimensioni e peso contenuti. Il motore, vincitore del DAME Award, è un congegno telescopico dotato di maniglia ergonomica e dall’altro lato l’elica, per garantire la migliore maneggevolezza, e dall’aspetto di un remo. Peso contenuto (sui 5 kg) e potenza pari a 1,5 cv; la batteria è ricaricabile in 3 ore, e l’autonomia va dai 65 agli 80 minuti di navigazione. Il prezzo è di 1.589,95 euro, IVA inclusa.

Crediti Immagine: Temo

Prestazioni notevoli con lo Storm di Evoy e il Wave 300 di Explomar

Per cercare invece qualcosa di più esagerato bisogna rivolgersi allo Storm di Evoy, che ha una potenza pari a 300 cv. Presentato di recente nella versione definitiva al Salone Nautico di Düsseldorf 2023, il propulsore è alimentato da due batterie da 63 kWh e architettura da 800 volt. Di conseguenza il motore può spingere le barche (sicuramente non i piccoli natanti) sino a 50 nodi. L’autonomia base copre 68 km alla velocità di 25 nodi. Ovviamente in questo caso il prezzo sale: quello di partenza per una potenza di 300 cv è di 74.900 euro, mentre il pacco base delle batterie da 126 kWh tocca i 79.800 euro. Anche in questo caso, però, vale il discorso sui risparmi in termini di manutenzione.

Crediti Immagine: Evoy

Una potenza di 300 cv la offre anche il Wave 300 della cinese Explomar, che lavora anche ad un progetto per integrare celle combustibili ad idrogeno. Il fuoribordo elettrico pesa solo 180 kg, ed è dotato di batterie con densità energetica di 175 Wh/kg.

Il prototipo di Honda Marine

Resta per ora un prototipo il modello elettrico di Honda Marine, ancora senza nome e presentato al Salone di Düsseldorf. Il motore rappresenterà il debutto del costruttore giapponese nel campo dei fuoribordo a batteria, sfruttando la tecnologia Honda Mobile Power Pack (MPP).

Si tratta di una batteria estraibile, intercambiabile e portatile agli ioni di litio, che si adatta a svariati usi e mezzi, sia terresti che marini. In questo modo il motore è più agile e trasportabile rispetto agli altri fuoribordo, e consente la ricarica con maggiore comodità utilizzando solo l’unità mobile, cioè la batteria da di 1,3kWh, senza dover spostare ed impiegare tutto il motore. Previsto anche un sistema di monitoraggio tramite sistemi esterni per analizzare e tenere sotto controllo la batteria.

L’annuncio di Suzuki

A proposito di grandi costruttori, anche Suzuki intende misurarsi nel settore dei motori fuoribordo elettrici, annunciando il lancio entro il 2024 di una propria gamma di propulsori a batteria. Come nel caso di Honda, non sono stati diramati per ora dettagli su potenze ed autonomia.

Immagine di Copertina: Mercury Marine

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