Roma, 17/05/2024
Roma, 17/05/2024

Auto elettriche, le case uniscono le forze contro la Cina: il caso di Nissan e Honda

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Per contrastare l’avanzata cinese nel settore delle auto elettriche, le case automobilistiche stanno valutando di collaborare tra loro, anche tra concorrenti, per rispondere all’offensiva sul mercato. Come ad esempio Nissan ed Honda

Alla fine del 2023 BYD ha superato in termini di vendite Tesla, diventando così il principale costruttore mondiale di auto elettriche messe sul mercato. In totale nel 2023 l’azienda ha venduto 3,02 milioni di vetture, con una crescita su base annua del 61,9%.

BYD, che ormai i nostri lettori conoscono, è la testa d’ariete della Cina nel settore delle BEV, risoluta ad espandersi nel resto del pianeta come d’altronde sta attualmente facendo. E questa realtà è solo la punta dell’iceberg dell’avanzata di Pechino nel mercato delle auto elettriche, tanto da mettere sotto pressione i costruttori di lunga data europei, americani e giapponesi.

Nissan e Honda insieme per il settore delle auto elettriche

Non a caso due realtà nipponiche di primo piano come Nissan e Honda stanno mettendo da parte la propria rivalità per collaborare nello sviluppo di nuove auto elettriche. O per essere più precisi, si parla di uno studio di fattibilità. Nei fatti, un’alleanza per contrastare lo strapotere cinese, creando economie di scala per potenziare la catena di approvvigionamento della componentistica per le BEV, a partire dalle batterie. Toshihiro Mibe, presidente Honda, ha ammesso che non c’è più tempo da perdere se entro la fine di questo decennio vorranno competere ad armi pari nel mercato dell’elettrico.

La stessa Nissan aveva annunciato in precedenza delle mosse per guadagnare terreno nel settore delle auto a batteria. E nel frattempo la nuova Micra elettrica sarà il frutto della ricerca Ampere, società che già collabora con Renault e su cui il costruttore giapponese ha investito sugli 800 milioni di euro.

Tra Nissan e Honda nascerà una joint venture per le auto elettriche?

Per quanto riguarda invece la partnership tra Nissan e Honda, questa porterà frutti non solo sul mercato interno ma anche in quello globale. Le due realtà si confronteranno su aspetti come le piattaforme software per le auto, le componenti essenziali e quelle complementari.

Siamo quindi per ora in una fase di studio, ma non è detto che un futuro possa anche nascere una joint venture. D’altronde, come ha spiegato Mibe al Financial Times, se le aziende non riusciranno a rispondere ai cambiamenti del settore “saranno spazzate via”. Una regola aurea del libero mercato, valida più che mai con la trasformazione tecnologica dei trasporti su strada.

Altri costruttori automobilistici stanno valutando collaborazioni per rispondere all’ascesa cinese

Non è un caso isolato. Infatti, anche Volkswagen (che sta investendo nelle aziende produttrici cinesi, come dimostra l’acquisizione del 5% di Xpeng) si sta confrontando con la concorrenza, in primis Renault, per realizzare un’auto elettrica a prezzo accessibile, come quelle cinesi. L’obiettivo è sbloccare il mercato delle BEV, ad oggi visto come inaccessibile dal pubblico generalista (mentre in Cina vetture di questo genere possono contare su prezzi abbordabili, grazie ad esempio al più agevole accesso alle materie prime e al minor costo del lavoro), condividendo l’onere dei costi di produzione ed approvvigionamento con le altre case costruttrici. E cercando così di ottenere comunque un margine di profitto.

Le realtà al di fuori di Pechino inoltre possono contare sugli assist delle istituzioni, come i dazi ai veicoli cinesi allo studio nell’UE dopo l’annuncio di una indagine per valutare se ci siano delle condotte di concorrenza sleale. Oppure le tariffe sull’importazione dei veicoli da Paesi come il Dragone già in vigore negli Stati Uniti, pari al 27,5%. Anche se aziende come BYD hanno studiato il modo per aggirare queste barriere.

Immagine di Copertina: Nissan

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