Roma, 17/05/2024
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L’era dei motori termici sta volgendo alla fine? Un report dell’IEA lo confermerebbe

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Un report dell’IEA, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, illustra l’avanzata delle auto elettriche mentre i motori termici sembrano sempre più declinanti. I numeri e la tendenza globale nel dettaglio

Il mercato dell’auto elettrica è destinato a soppiantare quello dei motori tradizionali a combustione, a benzina e a diesel. Questo è ciò che suggeriscono i dati dell’IEA, l’Agenzia Internazionale dell’Energia, con un’analisi predittiva sulla diffusione degli EV nei prossimi anni.

La crisi dei motori termici: i dati dell’IEA e l’ascesa delle auto elettriche

Come riporta Medium.com, i numeri sono alquanto chiari. Nel 2020 la quota di mercato a livello globale dei veicoli elettrici si era attestata a meno del 5% delle vendite totali. Nel 2021 la crescita è salita al 9%, e nell’anno dopo al 14%. Per il 2023 si stima un 20%, con una crescita globale annua che va oltre il 35%. Tradotto in unità, siamo sull’ordine dei 14 milioni di veicoli elettrici venduti.

A trainare il settore e le vendite la Cina, che detiene una quota a livello globale del 60%. Ma a sorpresa subito dopo troviamo l’Europa, con una crescita del 15% nel 2022 e terzi gli Stati Uniti, che però hanno avuto un balzo più importante: il 55%, che porta così la loro quota di vendita all’8%.

Le auto elettriche avanzano anche nei mercati emergenti

Nel suo rapporto l’IEA sottolinea però anche l’andamento positivo degli altri mercati internazionali, quelli emergenti. C’è stata infatti una crescita degli EV in India, Thailandia ed Indonesia, con vendite più che triplicate rispetto al 2021. In particolare, in India anche il comparto produttivo si sta dando da fare, grazie anche ad un programma di sostegni e incentivi del governo da 3,2 miliardi di dollari, e che ha attirato investimenti per 8,3 miliardi di dollari.

Per dare una spinta al mercato delle EV è quindi necessario lo stimolo delle istituzioni governative, nazionali e sovranazionali. Conosciamo ormai bene il piano dell’Inflation Reduction Act approvato nel 2022 negli USA, così come il Pronti per il 55% dell’UE per la transizione verde. Al tempo stesso si sta sviluppando l’indotto, a partire dall’industria delle batterie, di pari passo con l’avanzata delle auto elettriche e della domanda.

Aumenta la spesa globale di mobilità elettrica

A proposito di quest’ultima, la spesa globale, riporta sempre l’IAE, ha oltrepassato i 425 miliardi di dollari lo scorso anno. Un aumento del 50% rispetto al 2021, con solo il 10% di questa domanda attribuibile agli incentivi governativi. Un dato che fa luce sull’interesse dei consumatori riguardo il settore, e che si abbina alla crescita degli investimenti delle start-up a livello globale, che nel 2022 hanno visto una crescita del 30% rispetto all’anno prima, attestandosi a quasi 2,1 miliardi di dollari.

Ancora, la tendenza di mercato delle auto elettriche rivela che Suv e auto di grandi dimensioni hanno la quota più ampia (il 60%) nelle richieste di EV in Cina e in Europa, anche perché l’offerta di modelli più piccoli e agili al momento non è ampissima. Oltre ad una convinzione da parte dei consumatori, non proprio corretta, secondo cui un’auto di grandi dimensioni e più prestante ha una maggiore autonomia, con batterie dotate di grande capacità. Il rapporto poi sottolinea come i Suv elettrici “abbiamo comportato il dislocamento [verso altri usi] di oltre 150.000 barili di petrolio come consumo giornaliero, ed evitato le relative emissioni tipiche dei carburanti dei motori a combustione”.

L’IEA conferma: “I motori termici sono in declino”

In tutto ciò, se è vero che “il livello odierno di disponibilità dei modelli di auto elettriche è ancora significativamente inferiore al numero di opzioni ICE [motori a combustione tradizionale, ndr] sul mercato, al tempo stesso il numero di modelli ICE disponibili è in costante diminuzione dal suo picco avvenuto metà degli anni 2010”.

​Insomma, in buona sostanza da qui al 2030 – secondo l’IEA – le vendite delle auto riguarderanno principalmente solo quelle elettriche. Ben prima quindi del bando alle vetture termiche dell’UE, nel 2035, a dimostrazione che il mercato segue traiettorie che anticipano i decisori politici. Le auto termiche piano piano concluderanno la loro parabola, con parti di ricambio sempre più difficili da trovare sul mercato e meccanismi sempre più stringenti in termini di emissioni da parte degli organi sovranazionali.

Questo avrà effetti anche in termini di materie prime. Come scrive Medium.com, l’avanzata delle elettriche toglierà il 40% della domanda globale dei combustibili fossili, che proviene per la maggior parte, parlando in termini quantitativi, dalle auto.

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