Roma, 14/05/2024
Roma, 14/05/2024

Dakar 2024, debutta la categoria per veicoli elettrici e ad idrogeno

11

Nella Dakar 2024 ci sarà spazio anche per la mobilità del futuro: potranno iscriversi infatti veicoli come auto, moto e camion ad idrogeno ed elettrici. Un modo per testare le tecnologie che vedremo su strada nei prossimi anni

Nel corso decennio la Dakar si aprirà maggiormente ai veicoli con motorizzazioni alternative, che saranno sempre più preminenti in futuro.

I veicoli elettrici alla Dakar: il caso Audi

Nel 2022 al rally raid più massacrante e leggendario al mondo debuttò grazie ad Audi la RS Q e-tron, prima vettura in gara dotata di powertrain elettrico e range extender. Il mezzo ottenne molti risultati di rilievo, vincendo alcune tappe e finendo nella top ten finale occupata solo da veicoli con motori termici. Successivamente, quest’anno Audi si è presentata con la RS Q e-tron E2, la versione aggiornata del veicolo (sempre guidato da un dream team: Stéphane Peterhansel, Carlos Sainz e Mattias Ekstrom) con chiare ambizioni di podio. Tuttavia, la seconda volta di Audi alla Dakar è stata un mezzo disastro, tra incidenti, problemi di affidabilità, ritiri e risultati sotto le attese. Oltre a qualche polemica con FIA ed organizzatori riguardo i regolamenti tecnici (in particolare relativi al Balance of Performance) che potevano penalizzare veicoli alternativi come la RS Q e-tron E2.

Questa premessa serve però a capire come l’esperienza della casa dei quattro anelli abbia aperto una strada nei rally raid da cui non si torna indietro. Così come nel resto del motorsport, anche nelle competizioni off road e raid come la Dakar il verbo dei motori termici non è più una legge inscalfibile.

Le altre esperienze con motori alternativi alla Dakar

Non a caso ASO, organizzatrice della gara, negli scorsi anni aveva lanciato il programma Dakar 2030, che punta ad una completa decarbonizzazione dell’evento, sia per quanto riguarda i veicoli in gara che per la gestione del bivacco. E se nel frattempo nel 2023 hanno debuttato i biocarburanti, altre realtà come i team privati hanno sviluppato prototipi con propulsioni non a benzina, come l’e-Blast H2 di Green Korp Konnection presentato lo scorso anno al bivacco di Riad durante la Dakar 2022. La caratteristica di questo mezzo, gestito dal team Thunder DKR di Guerlain Chicherit, è la presenza di celle a combustibile di idrogeno, con una potenza di 200 kW e collegate a una batteria agli ioni di litio da 50 kWh. Un prototipo a trazione posteriore (sulla scorta dei buggy in gara nei rally raid) capace di generare 320 kW, pari a 429 cv.

E sempre ad idrogeno è il camion, il primo del suo genere alla Dakar, costruito dalla tedesca MAN e schierato dal team KH-7 Epsilon. Mezzo però al centro di una disputa con la FIA, che ha messo in croce la partecipazione di questo inedito connubio applicando in maniera zelante dei regolamenti che per gli iscritti con il camion ad idrogeno si sono rivelati una zavorra.

Alla Dakar 2024 debutta la categoria per veicoli elettrici e ad idrogeno

Pur con qualche difficoltà, la strada è comunque segnata. La Dakar 2024 infatti permetterà a team e costruttori di cimentarsi ufficialmente nel rally raid, sebbene in una categoria apposita, con veicoli a mobilità sostenibile ed alternativa.

Si tratta del progetto Dakar Future Mission 1000, una sorta di prova su strada (o meglio, su deserto e sterrato, visto che dal 2020 la corsa si svolge unicamente in Arabia Saudita) delle tecnologie di domani. L’edizione che scatterà il prossimo il 5 gennaio da Al-Ula, per poi concludersi il 19 dello stesso mese a Yanbu, sulla costa del Mar Rosso, accoglierà in particolare auto ad idrogeno e moto e camion elettrici.

Gli iscritti concorreranno per una classifica avulsa da quella generale che vale invece per auto, moto, quad, prototipi leggeri e camion con motori termici. Più che i tempi realizzati, la giuria di esperti valuterà fattori come l’efficienza, l’affidabilità, i consumi, la sostenibilità o l’innovazione tecnologica. Sostanzialmente, siamo davanti ad un assist degli organizzatori nei confronti di marchi e costruttori, che potranno testare le tecnologie di domani che vedremo sulle strade in condizioni probanti.

Le tappe da affrontare su tracciati su sterrato e sulle dune saranno in tutto 10, ognuna da 100 km. I percorsi, pur avendo le medesime difficoltà, non saranno gli stessi della gara ufficiale. A fine tappa le vetture alternative saranno accolte in una specifica area del bivacco serale (aperto comunque a tutti), che gli organizzatori promettono sarà energeticamente autosufficiente.

Immagine di Copertina: Audi Sport

Related Posts