Roma, 04/10/2024
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Fincantieri punta sull’idrogeno: arriva Viking Neptune

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I cantieri navali italiani possono costruire qualcosa di davvero innovativo. Lo dimostra Fincantieri, che ha voluto scommettere sull’idrogeno nelle navi da crociera Viking

In seguito ai primi test di guida autonoma nelle navi mercantili, ecco un progetto che, quest’anno, ha mostrato al mondo una tecnologia che potrebbe rivoluzionare per sempre il modo di spostarsi su mare. E lo fa con un’imbarcazione maestosa come una nave da crociera.

Come funziona Neptune, la nave a idrogeno di Viking Cruises

Le navi da crociera Viking sono lunghe 228 metri, pesanti più di 47 800 tonnellate e possono contenere fino a 930 passeggeri in 465 cabine. La Neptune è spinta da una potenza nominale fino a 100 kW, e possiede un modulo sperimentale di celle a combustibile a idrogeno.

Si tratta chiaramente di un esperimento che, una volta portato avanti, potrà dare delle indicazioni fondamentali per il futuro dell’idrogeno come combustibile. Per azionarsi, le celle a combustibile a bassa temperatura si incontrano con il gas idrogeno e l’aria. Così origina la potenza che spinge la nave.

Al momento si tratta di una versione “in miniatura” di quello che in realtà sarà il principale metodo per produrre l’energia delle prossime navi Viking Cruises. Già adesso, infatti, Fincantieri e Viking sono impegnati in un progetto di ricerca e sviluppo per la costruzione di un serbatoio di idrogeno più grande e, dunque, di più avanzati sistemi di celle a combustibile. Si pensa che l’aggiornamento arriverà a produrre fino a 7 MW, la maggior potenza mai provata su una nave da crociera.

Il futuro delle navi a idrogeno nel mondo

Viking sta già progettando la costruzione di altre imbarcazioni che utilizzino la tecnologia a idrogeno. Si parla di circa 4 navi da crociera che saranno costruite tra il 2026 e il 2028.

Ma quello di Fincantieri non è il primo tentativo di integrare l’idrogeno all’interno di una nave da crociera. Un altro esempio è la MSC World Europa, costruita da Chantiers de l’Atlantique per conto di MSC Crociere. Al suo interno un sistema a cella combustibile a ossido solido che genera energia attraverso le reazioni elettrochimiche con il gas naturale. A ideare e realizzare questa tecnologia, che genera 75 kW di potenza, Bloom Energy.

Nel frattempo, MSC ha stabilito rapporti commerciali anche con Fincantieri, che si occuperà di costruire due nuove navi a idrogeno anche per il marchio di lusso Ginevra – Explora Journeys. Si chiameranno EXPLORA V e VI, saranno alimentate con il gas naturale liquefatto (uno dei combustibili nautici meno inquinanti al momento) e avranno un sistema di raccolta dell’idrogeno liquido. L’idrogeno ottenuto nel corso del viaggio sarà estremamente utile quando le navi sono attraccate, perché sarà così che verranno alimentate in porto.

“Il nostro obiettivo come impresa è quello di raggiungere le emissioni zero entro il 2050”, ha spiegato negli scorsi mesi Pierfrancesco Vago, executive chairman della Divisione Crociere del gruppo MSC, “ed è prova del nostro impegno nell’investire nelle tecnologie ecologiche marine più avanzate disponibili per costruire soluzioni sostenibili per il futuro”.

Immagine della Viking Neptune di proprietà di FINCANTIERI S.p.A.

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