Roma, 27/07/2024
Roma, 27/07/2024

Recuperare i metalli delle batterie: il metodo della francese Eramet

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Riciclo. La multinazionale mineraria francese Eramet ha messo a punto un metodo che consente di allungare il ciclo di vita delle batterie, estraendo i metalli critici da poter quindi continuare ad utilizzare per realizzarne di nuove senza altri processi di estrazione

Una questione non certo di lana caprina che gli oppositori dell’elettrico sfruttano riguarda la sostenibilità delle batterie che alimentano le auto, ovvero in pratica le difficoltà nel riciclarle. In realtà, andando oltre la superficie del dibattito e dei timori si muove un ampio sottobosco di ricerche e sperimentazioni per allungare il ciclo di vita di questi dispositivi fondamentali per le BEV e renderli più sostenibili.

Eramet e il recupero dei metalli critici delle batterie

Come ha illustrato ad Euronews Sophie Lebouil, Project Manager del gruppo minerario e metallurgico francese Eramet, “una piccola auto elettrica contiene sino a 30 kg di nickel e quasi la stessa quantità di litio carbonato. Questi metalli perciò devono essere recuperati per sostenere l’industria e produrre nuove batterie”. Ed è proprio questa multinazionale che sta lavorando per cercare di realizzare questo obiettivo, ovvero il riciclo di metalli critici come litio (le cui procedure di estrazione sono impattanti sui suoli e richiedono inoltre una ingente quantità di acqua nel processo: per una tonnellata di questo elemento ci vogliono circa 2,2 milioni di litri di acqua), nickel ed anche cobalto per realizzare nuove batterie.

Come funziona il processo di recupero dei metalli messo a punto da Eramet

Eramet, che possiede nel Gabon la più grande miniera di manganese al mondo, estrae nickel in Nuova Caledonia ed Indonesia e programma per il prossimo anno di produrre il litio in Argentina in collaborazione con un partner cinese (il colosso dell’acciaio Tsingshan) ed entro il decennio da fonti geotermiche in Alsazia, ha sviluppato nel suo laboratorio di Trappes, nord di Parigi, un metodo per consentire il recupero delle batterie. Queste ultime vengono compresse sino ad ottenere una polvere, da loro chiamata “massa nera”, che “contiene elementi strategici come nickel, cobalto, litio e manganese”, ha proseguito Lebouil.

Questo prodotto verrà poi raffinato con metodi idrometallurgici per separare gli elementi e purificarli. La tecnica di separazione, in particolare, è di tipo “liquido-liquido”, così spiegata da Leboul: “Dobbiamo immaginare di mettere insieme due soluzioni non mischiabili, un po’ come quando si fa la vinaigrette a casa mescolando olio ed aceto. Pensate quindi di avere litio e nickel, e nel liquido incluso nella soluzione organica (nella parte di olio della nostra vinaigrette) si trova una particolare molecola che noi chiamiamo molecola estraente, che cattura solo ed esclusivamente il nickel. Separati i due elementi, li facciamo semplicemente stabilizzare nel decanter, dove al di sotto si ottiene una soluzione acquosa che contiene il litio. E sopra, l’olio, che contiene invece il nickel”.

Finito questo processo, si otterranno dei vasetti con granuli verdi di solfato di nickel, granuli color rame di solfato di cobalto ed una polvere bianca di carbonato di litio, pronti per essere utilizzati nelle batterie, a dimostrazione del fatto che, come ha spiegato Frédéric Martin, a capo del progetto per Eramet Ideas, “a differenza del carburante bruciato dai motori termici, questi metalli sono riciclabili al 95%”.

Eramet riciclerà le batterie in Europa

Lo Strategy Director Julien Masson ha poi assicurato: “Una volta che abbiamo portato i metalli in Europa, sarebbe sciocco rimandarli indietro per produrre nuove batterie all’estero”, ergo Eramet punta ad aprire un impianto dedicato al recupero delle batterie nel 2027 nel nord della Francia, in collaborazione con Suez. L’obiettivo sarà quello di produrre ogni anno 50.000 tonnellate di unità di batteria, l’equivalente di 25.000 tonnellate di “massa nera”, utili secondo i loro calcoli per sostenere il 10% del mercato europeo delle batterie per BEV.

Ma anche in Italia ci si sta muovendo per consentire il riciclo delle batterie: qui abbiamo approfondito il progetto che vede in prima linea Enel X e MIDAC, che lavorano per mettere in piedi nel nostro Paese un impianto per il recupero delle celle al litio.

Immagine di copertina: Eramet

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