Roma, 19/05/2024
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164,5 milioni di passeggeri negli aeroporti italiani nel 2022: traffico aereo da e per l’Italia in crescita ma non ai livelli pre-pandemia

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Trend in crescita per il settore del trasporto aereo italiano nel 2022, comunica l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC), con i livelli pre 2020 non ancora raggiunti per il trasporto passeggeri. Quali sono le soluzioni dal punto di vista delle emissioni?

Dopo lo stop del 2020, i dati del 2022 registrano tassi di crescita elevati in tutte le aree geografiche rispetto all’anno passato nelle principali direttrici del traffico di linea e charter, ovvero nei flussi di traffico con origine o destinazione Italia da e verso le principali aeree geografiche mondiali. I tassi si attestano al +364,9% da e per il Nord America e Nord Atlantico, +276,7% da e per i Paesi del Medio Oriente e dell’Asia del Pacifico, +169,9% per Africa e Oceano Indiano. In compenso, il divario rispetto ai flussi pre-pandemia (dati del 2019) rimane presente per Caraibi e Sud America (-64,7%), Medio Oriente e Asia del Pacifico (-50%).

Il trasporto aereo in Europa e Italia nel 2022

L’aumento del traffico si conferma anche nei flussi all’interno dell’Unione europea, con un tasso di +86% rispetto ai valori 2021 – rimane comunque un certo scarto rispetto ai livelli del 2019, pari al -17,1%. Il trend positivo registrato nell’area Europa Extra UE rispetto al 2021 (+205,6%) e al 2019 (54,9%), risente della Brexit, che ha portato alla riclassificazione, a partire dal 1° gennaio 2021, del traffico da e verso gli scali del Regno Unito come traffico internazionale Extra UE. Nel corso del 2022, il Regno Unito conferma il suo ruolo di traino per la crescita del traffico passeggeri Extra UE, con quasi 11,9 milioni di passeggeri.

Il totale dei passeggeri negli aeroporti italiani è raddoppiato rispetto al 2021 – riducendo ulteriormente lo scarto con i valori pre-pandemia, pari al -15% rispetto al 2019 – e registra un transito di 164,5 milioni di passeggeri nel 2022.

Una crescita che non riguarda il solo trasporto passeggeri, ma anche il trasporto merci, che registra anche livelli superiori rispetto al 2019: il settore ha registrato un incremento del +1,7% rispetto al 2021 e addirittura +1,3% rispetto al 2019.

Anche il numero dei movimenti si conferma in crescita rispetto al 2021 (+54,8%) con progressivo avvicinamento ai livelli del 2019. Il divario verso il 2019, si attesta al -10,5%.

L’andamento del traffico passeggeri registrato sugli scali italiani nel corso del 2022 dimostra la consistente ripresa del settore che ha già recuperato più dell’85% del traffico pre-pandemia, peraltro in un momento in cui, all’impatto della pandemia, si sono sommati gli effetti del conflitto russo-ucraino” ha dichiarato Pierluigi Di Palma, Presidente Enac. “Ciò non di meno, il settore ha saputo reagire e i dati dimostrano come sia forte e consistente la domanda di trasporto. È compito dell’Enac vigilare affinché tale domanda venga accolta attraverso l’utilizzo di dotazioni infrastrutturali, mezzi e carburanti di nuova generazione e sempre più performanti sotto il profilo dell’impatto ambientale” ha proseguito.

Le emissioni del settore aviazione

Buone notizie per il settore, che deve però tener conto del problema emissioni: la comunità dell’aviazione internazionale si è infatti fissata il raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni entro il 2050. Questo ambizioso target potrà essere realizzato solo attraverso l’innovazione delle tecnologie aviatorie e l’adozione di operazioni più sostenibili.

Oggi, infatti, il settore del trasporto aereo è responsabile di circa il 2.5% delle emissioni globali di CO2, con previsioni allarmanti di un aumento del 300% delle emissioni rispetto ai livelli del 2005, come comunicato dalla Commissione europea.

Se i SAF (Sustainable Aviation Fuels) hanno un ottimo potenziale di riduzione delle emissioni – e di facile adattamento ai velivoli già presenti nelle flotte delle compagnie aeree – ma presentano costi di produzione alti in termini di risorse utilizzate (a scapito della loro sostenibilità), esistono soluzioni tecnologiche che dimostrano un potenziale realizzabile e davvero sostenibile. Parliamo dei velivoli, su cui molte aziende stanno lavorando, ad alimentazione elettrica o ad idrogeno, già ottime alternative per le tratte brevi (ossia le tratte di massimo 500 km che costituiscono circa il 17% delle emissioni) e, con l’avanzare della tecnologia, anche per le lunghe tratte in futuro. In queste pagine abbiamo parlato di società come Airbus, Rolls-Royce e EasyJet che si stanno già muovendo nella direzione idrogeno, e aziende come Pyka che lavorano per la realizzazione di un trasporto merci a zero emissioni, insieme alle compagnie di linea australiane e canadesi, ad esempio, che elettrificheranno parte del proprio trasporto passeggeri.

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