Roma, 19/05/2024
Roma, 19/05/2024

Finanziamenti per la sharing mobility al via in Calabria e Toscana

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Pubblicati i primi avvisi pubblici dopo il Decreto interministeriale che ha stabilito i contributi economici per i servizi di mobilità condivisa in città

Uno sprint: è quello che promettono i finanziamenti alla sharing mobility introdotti lo scorso dicembre da un Decreto Interministeriale e che oggi vedono la loro prima attivazione attraverso due bandi pubblici.

Cosa significa supportare progetti di questo tipo

Se la Toscana è a buon punto con la mobilità condivisa (lo dimostra con città come Pisa, dove è favorita anche dalle nuove ciclovie), la Calabria può guadagnare molto da un investimento di questo genere. Infatti secondo il 6° Rapporto sulla Sharing mobility, che si occupa di mappare la mobilità in sharing in Italia, nella regione ci sono questi servizi solo a Reggio Calabria.

Con i 15 milioni di euro l’anno (2022, 2023 e 2024) previsti dal Decreto Interministeriale n. 417 del 28/12/2022 tutto questo potrà cambiare. Soprattutto perché alla Calabria ne toccano quasi 2 milioni totali, un tesoretto che può essere d’aiuto. Alla Toscana, invece, arriveranno quasi 4 milioni da spalmare sui tre anni. Una scelta che fa comunque riflettere: perché non dare di più a chi non ha ancora molto?

Chi può fare domanda

Saranno finanziati progetti di integrazione del traporto pubblico locale con servizi di sharing mobility, così da migliorare quel trasporto intermodale di cui abbiamo già parlato. Dovranno essere proposte di mobilità in condivisione “prevalentemente ad alimentazione elettrica o muscolare, complementari ai servizi di trasporto pubblico locale e ragionale”. Poco spazio a opzioni poco sostenibili, dunque.

Oltre questi potranno essere supportati economicamente anche servizi complementari a quelli di trasporto pubblico locale su gomma/ferro o via mare e scontistiche e agevolazioni dedicate agli utenti del TPL che decidano di affidarsi a servizi in sharing.

Per quanto riguarda gli attori che potranno presentare i progetti, si parla di operatori economici già affidatari di concessioni o appalti per la gestione dei servizi di trasporto pubblico regionale e/o locale. Questi si accorderanno dunque con “uno o più fornitori di servizi di sharing mobility selezionati con modalità aperte e non discriminatorie”, come recitano sia l’avviso della Regione Calabria che quello per la Toscana. Le domande potranno essere presentate entro le 12:00 del 15 maggio.

Qual è la situazione nel resto d’Italia

Il Decreto porterà alle regioni italiane fondi da dedicare al settore della mobilità in condivisione per più di 30 milioni di euro. Le prime quattro regioni per fondi stanziati, come avevamo già raccontato, sono Lombardia, Lazio, Campania e Piemonte.

Sarà in particolare interessante scoprire quali saranno le proposte finanziate. Possono rientrare infatti veicoli in condivisione sia station-based, ossia con delle stazioni fisse per inizio e fine noleggio, che free-floating, che si possono lasciare ovunque all’interno dell’area di operatività. Ma non solo. Potrebbero essere presentate anche idee per l’introduzione di carpooling per aziende ed enti e di forme di Demand Responsive Transit (ossia i mezzi pubblici “a chiamata”).

L’importanza dei finanziamenti per la sharing mobility

Lo spostamento con mezzi in condivisione può fare molto per la transizione ecologica della mobilità urbana. Il suo grosso limite, però, è la sostenibilità – in questo caso quella economica: il sistema in sharing è una bella idea, ma in alcuni casi (che sia per una sovrabbondanza di mezzi oppure operatori) può fare acqua da tutte le parti. Proprio per questo, quando hanno siglato il loro accordo sulle 10 buone pratiche per le amministrazioni, i grandi dei monopattini hanno dato ampio spazio all’aspetto imprenditoriale. Ma c’è ancora molto da imparare.

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