Roma, 16/05/2024
Roma, 16/05/2024

In un mondo di grattacieli il futuro dei trasporti è sopra le nostre teste

11mobilità urbana verticale

Le città che si sviluppano verso l’alto riescono a essere più efficienti a livello energetico, ma richiedono un ripensamento dei sistemi di trasporto urbani. Le soluzioni di mobilità urbana verticale

In un mondo che nel 2050 sarà abitato da 9 miliardi di persone, sempre più persone sceglieranno di andare a vivere in città: le stime sono di due persone su tre. Gli edifici diventeranno più alti e affollati, e anche spostarsi da uno all’altro richiederà più tempo, salendo e scendendo costantemente. Le condizioni dei centri urbani del futuro – non così lontane – richiedono di ripensare completamente il nostro modo di spostarci.

La logica della città dei 15 minuti

Anzitutto si può partire dal fatto che non tutto deve trovarsi a grandi distanze in una città. Anzi. Costruendo nuovi edifici e ampliando verticalmente quelli già esistenti, infatti, si può ripensare anche il modo in cui essi vengono riempiti.

Così il panettiere e la lavanderia possono essere delle realtà alla portata di tutti, così come ospedali, scuole e altri servizi. La teoria della città dei 15 minuti ha ormai conquistato molti – inclusa la sindaca di Parigi Anne Hidalgo – ed è sicuramente un ottimo modo per contribuire a rendere più semplici ed intelligenti gli spostamenti urbani.

La mobilità aerea urbana: gli (e)VTOL e i taxi volanti

In un mondo così si inserisce anche la possibilità di adottare soluzioni di spostamento aeree, come ad esempio i velivoli a decollo ed atterraggio verticale (VTOL), i cosiddetti taxi volanti, che ci si aspetta animeranno sempre di più i cieli dal 2030. I velivoli, simili a dei grandi droni pensati per il trasporto passeggeri, si prestano particolarmente al trasporto urbano perché sono agili, essendo per l’appunto dotati di un sistema di decollo e atterraggio verticale (con, invece, fase di crociera orizzontale). In Italia ci si prepara a provarli a Roma, Milano e Napoli.

Sarà necessario, oltre all’infrastrutturazione con la costruzione di vertiporti, un inquadramento normativo e finanziario dello spazio aereo per favorire l’introduzione di questo tipo di servizi di mobilità aerea avanzata (AAM), su cui la comunità internazionale sta già lavorando. Anche la NASA ha un piano di intervento per l’introduzione dei servizi di Advanced Air Mobility, ovvero il trasporto aereo con droni o piccoli velivoli a zero emissioni.

La rivoluzione delle ciclovie e degli altri percorsi sopraelevati

Il Bicycle Snake che attraversa Copenaghen (Dissing+Weitling)

Per alcuni, invece, è più convincente la mobilità urbana verticale, che consiste fondamentalmente in sistemi sopraelevati come, ad esempio, la Cykelslangen, un ponte ciclabile che attraversa la città di Copenhagen come fosse un serpente.

Un’idea simile è quella della High Line di Manhattan, con cui è stato recuperato il tracciato di una vecchia ferrovia sopraelevata per connettere con uno spazio ciclopedonale diversi punti di un quartiere.

Ma non bisogna necessariamente creare dei percorsi pedonali o per mezzi a pedali. Anche le teleferiche sono delle idee per spostarsi tra aree sopraelevate. O persino mezzi su rotaia come, nel suo piccolo, il Minimetrò di Perugia, che “sale” verso il centro storico della città umbra. E ancora gli ascensori pubblici di Genova, ottimo esempio di intermodalità urbana perché connessi tramite lo stesso biglietto anche agli altri mezzi pubblici. Le proposte ci sono e vedremo come la progettazione urbana si muoverà sempre di più verso queste soluzioni.

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