Roma, 13/05/2024
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Ecco i settori in crescita della mobilità del futuro

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La prospettiva di un mondo sempre più automatizzato, in cui l’intelligenza artificiale fa capolino insieme a tecnologie sempre più avanzate. È quello che dobbiamo aspettarci dalla mobilità del futuro, di cui possiamo già prevedere alcune tendenze

Mentre corriamo sempre di più dietro alle proposte di guida autonoma e IA, in realtà il settore dei trasporti è fatto da un insieme di piccole grandi rivoluzioni tecnologiche che stanno già avvenendo e potranno risolvere buona parte dei problemi odierni. Vediamo alcuni esempi.

Guida autonoma, veicoli sempre più connessi e automatizzati

Abbiamo già parlato di quale dello stato della guida autonoma, con costruttori come Tesla e BYD che si fanno la guerra a chi fornisce il prodotto migliore, proposte interessanti per il trasporto pubblico come il Blue Trolley Bus torinese e l’irruzione dell’intelligenza artificiale anche in quest’ambito.

I mezzi arriveranno ad essere sempre più connessi con altri dispositivi e veicoli, finché non si raggiungerà un’automatizzazione completa. Al momento, però, pur trattandosi di uno dei settori in crescita della mobilità, si tratta di una prospettiva ancora lontana e poco affidabile anche se, come abbiamo visto, in molti si stanno spendendo per renderla possibile. Inoltre, non sono mancati incidenti di percorso come quello del furto dei dati sensibili raccolti da Tesla.

Tra le tecnologie più interessanti per il futuro dell’automatizzazione c’è Makalu Optics, che intende risolvere il problema della distinzione di oggetti da parte dell’IA fornendo un’immagine in 3D a colori che permetta ai software del veicolo di ‘vedere’ più facilmente i colori dei semafori e riconoscere persone, ciclisti e altri mezzi di micro-mobilità.

La mobilità verticale, tra eVTOL e pianificazione urbana

Un altro dei settori in crescita della mobilità oltre che uno tra i più interessanti è quello dei trasporti verticali, termine che perlopiù indica i veicoli personali che viaggiano via aria. Questo significa che sempre più imprese stanno investendo in tecnologie per la creazione delle cosiddette cosiddette auto volanti, e di servizi taxi nella terza dimensione di cui vedremo alcuni esempi già in Italia, da Milano a Roma a Napoli, e alle quali sono interessate anche imprese come Stellantis e Volkswagen.

Proprio il colosso tedesco già a febbraio 2021 aveva previsto che la mobilità verticale sarebbe stato il passo successivo dopo la guida autonoma, per cui aveva cominciato a investire in progetti per taxi aerei in Cina. E, considerando quanto se n’è parlato da allora in poi, è stata un’intuizione corretta.

Ma non si tratta solo di questo. C’è un aspetto di pianificazione urbana molto importante. Si tratta del fatto che città che si sviluppano sempre più in verticale richiederanno modi di muoversi su piani più alti, così da evitare la lentezza di spostamento dovuta al sali e scendi.

L’evoluzione della ricarica fino a quella automatica

Un’altra delle tematiche più calde dell’evoluzione della mobilità sostenibile è quella riguardante la ricarica. Da quella veloce, che ormai è sdoganata, fino a quella in movimento, che si sta tentando di raggiungere attraverso esperimenti sempre più promettenti.

Più di recente si è parlato di automatizzazione del processo di ricarica. È il caso dei robot meccanici per fare il pieno di energia. Alcuni, però, stanno pensando ancora più in grande. Jupiter-EV, ad esempio, ha un progetto di stazioni di ricarica nelle quali le automobili vengono ‘stoccate’ in attesa del completamento del rifornimento, così da eliminare il problema dell’occupazione dello spazio pubblico.

La sicurezza dei punti di ricarica

Un’altra annale problematica del nostro tempo e uno dei settori in crescita della mobilità è la cybersecurity delle colonnine. Un problema fin troppo sottovalutato, ma rispetto al quale si sta cercando di agire per arginare il più possibile i suoi effetti negativi sulla vita dei proprietari di veicoli elettrici.

“L’FBI ha detto ai consumatori di evitare di usare stazioni di ricarica USB in aeroporti e alberghi per una questione di sicurezza digitale – ha spiegato Roy Fridman, il CEO dell’impresa di cybersicurezza per le automobili C2A Security i nostri ricercatori hanno già identificato vulnerabilità simili per alcune stazioni di rifornimento per veicoli elettrici”. Per questa ragione oggi C2A ha già stabilito dei rapporti commerciali con imprese che lavorano nell’ambito delle stazioni di ricarica EV come la singaporiana EVVO Labs.

Il monitoraggio del veicolo e del guidatore attraverso l’intelligenza artificiale

L’IA è arrivata nelle nostre vite come un’onda in piena, soprattutto dopo l’esplosione delle intelligenze artificiali generative. Oggi questa tecnologia fornisce gli strumenti per fare molto altro e rendere la nostra vita anche più sicura di quanto potremmo mai immaginare. O, quantomeno, è questa la promessa di alcune aziende del settore.

Ad esempio, le ispezioni digitali delle automobili attraverso IA permettono di riconoscere con una sorta di ‘scannerizzazione’ di pochi secondi, analisi software oppure veri e propri security drive-through le vulnerabilità dei mezzi. A operare in questo settore ci sono già imprese come Ravin, Spinframe e UVeye (quest’ultima collabora già con nomi come Volvo e Carmax).

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Il sistema di ispezione digitale di auto drive-thru di UVeye

Un altro impiego interessante dell’intelligenza artificiale sono i rilevatori di sonno: il guidatore viene costantemente sorvegliato da telecamere all’interno dell’automobile e il software riconosce se i suoi occhi si chiudono, per quanto tempo e se si sbattono gli occhi più spesso del solito (il che indica sonnolenza). Il sistema è inoltre in grado di riconoscere la presenza di una cintura di sicurezza. Ci stanno lavorando Jungo e Cipia, che sanno già quanto queste tecnologie siano interessanti per le assicurazioni automobilistiche.

Un altro caso è quello di EchoID, che invece impiega l’IA per analizzare i risultati di un etilometro ogni volta che entriamo in macchina, bloccandone l’accensione in caso di esiti inadatti alla guida o per la presenza di un guidatore non riconosciuto.

Le auto si faranno sempre più piccole

Un ultimo (ma non meno importante) ambito che si sta ampiamente diffondendo e che rappresenterà uno dei settori in crescita della mobilità è quello dei cosiddetti NEV, ossia i “neighborhood electric vehicles”, letteralmente i veicoli elettrici di quartiere.

Si tratta di veicoli di piccole dimensioni per spostamenti brevi, in alcuni casi persino automatizzati, come il concept presentato da Honda. Potrebbe trattarsi di soluzioni per l’ultimo miglio, perfette per avere una lunga autonomia grazie alle loro dimensioni (e il peso) ridotti, e ottime per generazioni che non sentono il bisogno di veicoli grandi e difficili da parcheggiare e utilizzare.

Ci sono soluzioni quasi estreme, come l’auto ‘ripiegabile’ monoposto di City Transformer che occupa un quarto dello spazio di parcheggio rispetto a un’auto normale. Altre, invece, somigliano quasi a dei golf kart, come quella di Carteav pensata per spostamenti dentro i college, i policlinici, i resort per le vacanze o persino le fabbriche.

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I veicoli elettrici monoposto di City Transformer

Si tratta di mezzi che si stanno sviluppando anche in modalità più ‘canoniche’ come le minicar (o quadricicli leggeri), di cui possiamo già trovare tanti esempi sostenibili. Basti pensare alla neo-annunciata Fiat Topolino, la modulare e riciclabile Luvly O e l’affascinante Mole Urbana.

Immagine di copertina: Spinframe

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